COME LEGGERE UN CONTRATTO DI FINANZIAMENTO PER LA TUA IMPRESA
30.05.2023
Matteo Rinaldi
COME LEGGERE UN CONTRATTO DI FINANZIAMENTO
Sottoscrivere un contratto di finanziamento può comportare una serie di impegni e clausole da rispettare. Tuttavia, è importante comprendere appieno questi obblighi prima di firmare.
La banca propone varie clausole per tutelarsi dal rischio di non ricevere il denaro prestato in caso di default dell’azienda. E’ fondamentale valutare attentamente le clausole contrattuali di un contratto di finanziamento. Tra queste, possono essere presenti clausole di risoluzione anticipata e di decadenza del beneficio del termine. Inoltre, è fondamentale prestare attenzione agli interessi moratori, che possono portare alla segnalazione del debitore presso la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia.
Entriamo nel vivo dell’argomento e vediamo quali sono i dettagli da conoscere riguardo le clausole del contratto di finanziamento per le imprese e cosa fare per leggerlo nel modo più corretto.
ESTINZIONE ANTICIPATA
Ottenendo un finanziamento, infatti, la banca ti fornisce il capitale di cui hai bisogno e tu ti impegni a restituire l’importo (maggiorato degli interessi) con un pagamento rateale e secondo le scadenze previste dal contratto.
Una volta acceso il finanziamento, può però capitare di avere la possibilità di restituire l’importo dovuto prima della scadenza naturale del contratto.
Potrebbe sembrare la cosa più semplice del mondo, ma non è così. Occorre sapere, infatti, che chi ci presta i soldi ci guadagna degli “interessi” e se li restituisci prima, gli fai venire meno un profitto prestabilito. Esiste quindi una vera e propria procedura che permette di restituire il denaro in anticipo e che prende il nome di estinzione anticipata del finanziamento.
– COME FUNZIONA L’ESTINZIONE ANTICIPATA?
L’estinzione anticipata del finanziamento prevede il rimborso anticipato del capitale residuo prima della scadenza naturale del contratto. Il debitore deve restituire all’istituto creditizio il capitale residuo e gli interessi maturati fino a quel momento.
Prima di decidere di optare per questa soluzione, è sempre consigliabile calcolare la quota che si dovrà restituire alla banca. Per farlo è necessario verificare nel contratto il prospetto della situazione del finanziamento presente nel contratto. Grazie a questo prospetto, che dovrebbe essere aggiornato allo scadere di ogni rata, è infatti possibile capire a quanto ammontano le quote di capitale residuo e le quote di interessi che si devono ancora corrispondere in banca.
Estinguere anticipatamente il finanziamento rappresenta una soluzione conveniente se ti trovi all’inizio del piano di ammortamento e hai ancora molti interessi dovuti. Al contrario, se ha ormai rimborsato la quasi totalità del debito e degli interessi potrebbe rivelarsi una soluzione non vantaggiosa. Questo perché potresti trovarti a dover pagare alla banca anche i mancati interessi sotto forma di penale (per il mancato guadagno).
INTERESSI MORATORI
Gli interessi di moratori sono gli interessi dovuti al creditore per effetto del mancato adempimento dell’obbligazione a pagare nei termini previsti dal contratto. Si tratta di interessi espressi in percentuale che vengono applicati all’importo concesso in prestito per l’intero periodo di ritardo registrato nel rimborso delle singole rate.
Nel caso in cui il debitore non rimborsi con puntualità il proprio prestito, oltre a essere tenuto al pagamento degli interessi moratori, subisce anche un peggioramento della propria reputazione creditizia.
Rimborsare una o più rate del prestito oltre la data di scadenza comporta la segnalazione del nominativo del debitore presso la Centrale dei Rischi della banca d’Italia e precludere la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti o il peggioramento delle condizioni economiche offerte dalla banca che ha acconsentito all’erogazione del prestito.
RISOLUZIONE ANTICIPATA E DECADENZA DEL BENEFICIO DEL TERMINE
Cosa succede quando gli accordi contrattuali non sono rispettati dal debitore?
Normalmente ci sono delle clausole denominate “risoluzione anticipata”. Attraverso l’attivazione di tali previsioni contrattuali, il finanziatore può chiudere anticipatamente il contratto di finanziamento.
Quando può verificarsi una situazione simile?
Ecco alcuni degli inadempimenti più comuni che fanno attivare la risoluzione anticipata sono i seguenti:
- nel caso di ritardo non concordato nel pagamento di una rata superiore a 30 giorni, ovvero un ritardo superiore a 15 giorni per 3 rate consecutive;
- nel caso in cui la situazione giuridica, economica, patrimoniale e finanziaria del beneficiario risulti diversa rispetto a quanto dichiarato al finanziatore al verificarsi di eventi atti a pregiudicare in maniera rilevante la sua capacità di rimborsare regolarmente e puntualmente il finanziamento;
- nel caso di incompletezza o non veridicità delle dichiarazioni e garanzie rilasciate dal beneficiario tali da pregiudicare la capacità del beneficiario di rimborsare regolarmente e puntualmente le rate.
Una volta che il contratto è dichiarato “risolto” cosa succede?
I contratti di finanziamento sono sempre presenti le varie clausole di risoluzione, specificatamente la previsione di una clausola la c.d. “decadenza dal beneficio del termine”; significa che, in caso di inadempimento, tutte le scadenze rateali pattuite col debitore (i c.d. termini di pagamento) decadono, comportando l’obbligo del saldo immediato di tutto il residuo debito.
La decadenza dal beneficio del termine può sembrare una clausola molto impattante, tuttavia è spesso una fase necessaria; pensa solo al caso di un’impresa durante una procedura fallimentare (liquidazione giudiziale) e quindi gestita da un curatore; se non operasse la decadenza dal beneficio del termine il finanziatore dovrebbe aspettare le scadenze di ogni singola rata per insinuare le medesime nello stato del passivo.
La decadenza del beneficio consente di insinuare immediatamente nel passivo fallimentare tutto il credito
OBBLIGHI INFORMATIVI E VINCOLANTI PER DETERMINATE OPERAZIONI
La banca deve sempre essere aggiornata su quanto accade ai propri clienti e spesso si tengono “monitorati” attraverso specifici servizi, anche in alcuni casi preventivamente sulle operazioni che i loro clienti andranno a perfezionare.
Supponiamo che un’impresa finanziata dalla banca che possiede degli immobili, volesse concedrli in garanzia ad altri finanziatori per ottenere nuova liquidità.
Il primo finanziatore, che contava sulla patrimonialità dell’impresa rappresentata dagli immobili quale “garanzia principale” del rimborso si vedrebbe “diminuire” i beni immobili che diventerebbero anche garanzia ipotecaria per i nuovi finanziamenti bancari.
Come tutelarsi quindi?
Inserendo nei contratti di finanziamento la preventiva informativa e la richiesta di preventivo consenso al primo finanziatore. Le clausole tipiche inserite nei contratti, indica che il debitore si impegna a:
- non cedere o vendere, senza previa notifica alla Banca, immobili o altri beni o diritti di valore economico rilevante per rapporto alla situazione economico patrimoniale della Parte Finanziata, ad esclusione di quanto attiene all’attività corrente (ricomprendendo in quest’ultima la cessione di magazzino anche per partite di rilevante entità);
- non concedere garanzie reali sui propri beni, che abbiano un valore rilevante per rapporto alla complessiva situazione patrimoniale della Parte Finanziata – per finanziamenti ed affidamenti in genere accordati da banche e/o da altri enti finanziatori se non previo consenso della Banca;CONCLUSIONE
Abbiamo visto che i finanziamenti per le imprese sono una grande opportunità. Offrono la possibilità di espandere la propria attività, di investire in nuovi progetti e di sviluppare nuove idee.
Tuttavia, è sempre importante non solo impegnarsi per trovare il miglior finanziamento possibile per i propri obiettivi: bisogna anche tutelarsi e assicurarsi che il contratto sia chiaro e trasparente. È fondamentale comprenderlo in ogni dettaglio e clausola, e avere la certezza di poterne rispettare i termini prima di firmare un contratto di finanziamento con una banca.
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È noto che i conflitti tra le parti sorgono principalmente in caso di inadempimento. Per questo è cruciale chiarire espressamente cosa si intende per inadempimento ai fini del contratto che si va a sottoscrivere. Anche le interpretazioni non chiare o gli aspetti omessi dall’articolato contrattuale, per dimenticanza o eccessiva sintesi, possono generare conflitti.
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