HOLDING STATICA E DINAMICA: ANALIZZIAMO LE DIFFERENZE SULL’IMPATTO IVA
27.05.2024
Matteo Rinaldi
Le Holding che si qualificano come statiche, la cui attività consiste nella mera detenzione delle partecipazioni, al solo fine di godere dei relativi frutti, dividendi ed eventuali capital gains, non possono qualificarsi come soggetti IVA. Diversamente, le Holding dinamiche, ovvero le Holding che realizzano un’attività di interferenza nei confronti delle controllate, esercitando un’attività di direzione e coordinamento e/o prestando servizi nei confronti delle controllate, si possono qualificare come soggetti IVA.
HOLDING STATICA E DINAMICA: VEDIAMO LE DIFFERENZE
Le Holding sono strutture societarie che possono assumere diverse forme e funzioni, influenzando la loro qualificazione ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
Le Holding statiche, come suggerisce il nome, si limitano a detenere partecipazioni in altre società senza interferire nella gestione operativa delle stesse. Al contrario, le Holding dinamiche sono attivamente coinvolte nella gestione delle società controllate.
Vedremo in questo articolo come la distinzione tra Holding statica e dinamica non è solo teorica, ma ha implicazioni pratiche significative per la gestione fiscale e operativa della società
HOLDING STATICA E DINAMICA: QUAL E’ LA DIFFERENZA?
La differenza tra una Holding statica e una Holding dinamica è fondamentale per comprendere la natura e le responsabilità fiscali di queste entità finanziarie. Una Holding statica è principalmente una società che detiene partecipazioni in altre società senza svolgere attività commerciale diretta. Questa tipologia di Holding si limita alla gestione del proprio portafoglio di partecipazioni e beneficia dei vantaggi fiscali derivanti dalla distribuzione dei dividendi e capital gains. Non essendo coinvolta in attività commerciale, la Holding statica non può qualificarsi come soggetto IVA e quindi non è tenuta a versare questa imposta.
Al contrario, una Holding dinamica svolge un ruolo più attivo nella gestione e direzione delle società controllate. Oltre a detenere partecipazioni, essa fornisce servizi amministrativi, tecnici, finanziari e operativi alle sue controllate. Questa operatività aggiuntiva comporta che la Holding dinamica svolga attività commerciale, qualificandosi quindi come soggetto IVA. Di conseguenza, può detrarre l’IVA sulle operazioni commerciali che svolge, analogamente a qualsiasi altra azienda che offre beni o servizi.
Quindi, la distinzione tra Holding statica e dinamica risiede nella natura delle loro attività e nelle implicazioni fiscali che ne derivano. Mentre la Holding statica si concentra unicamente sulla detenzione di partecipazioni e beneficia di un regime fiscale più semplice, la Holding dinamica assume un ruolo più complesso e attivo, con obblighi e benefici fiscali diversi.
La scelta tra le due tipologie dipende dalle esigenze specifiche della famiglia o del gruppo aziendale che controlla la Holding e dagli obiettivi di gestione del patrimonio e delle partecipazioni societarie.
– HOLDING DI FAMIGLIA: E’ SOGGETTO IVA?
Nel caso delle Holding di famiglia, vige incertezza sull’applicazione dell’Iva e sulla possibilità di detrarre l’imposta pagata sugli acquisti secondo l’articolo 19 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/1972. Il tema è particolarmente controverso, per cui molte volte anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea è intervenuta per fornire ulteriori chiarimenti. Secondo le varie sentenze della Corte, la Holding di famiglia viene considerata un soggetto economico ai fini IVA solo se svolge attività economica.
La Holding di famiglia diventa soggetto economico ai fini IVA nel momento in cui effettua attività nei confronti delle società partecipate. In quel caso, la Holding assume la qualifica di dinamica, così da fornire attività di indirizzo economico nella gestione delle attività partecipate. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea precisa che la sola detenzione di partecipazioni sociali non preclude attività economica e quindi non è necessario avere una partita Iva, caso contrario quando la holding influenzi direttamente le attività e la gestione delle partecipate.
Per rendere ancora più chiara l’idea, facciamo un esempio. Supponiamo che vi sia la Holding di famiglia Alfa e le sue società partecipate X, Y, Z. Supponiamo poi che la Holding Alfa effettui dei servizi amministrativi nei confronti delle società partecipate. La Alfa assume la qualifica di soggetto Iva poiché svolge una vera attività economica nei confronti delle società X, Y e Z.
Un caso tipico potrebbe essere quello della Holding che, per incentivare i servizi erogati alle sue controllate, vorrebbe acquisire tutte le auto utilizzate dal gruppo e poi darle in uso alle società controllate. In questo caso, la Holding fungerebbe da soggetto economico Iva poiché spetterebbe a lei la deducibilità dei costi e la detraibilità dell’imposta.
Dunque, anche la Holding di famiglia può essere statica o dinamica, ma per essere dinamica non basta svolgere attività economiche soltanto; è necessario che queste attività influenzino direttamente la gestione delle partecipate.
– HOLDING DINAMICA: E’ SUFFICIENTE L’ATTIVITA’ ECONOMICA?
La nozione di Holding dinamica è strettamente legata alla capacità della stessa di svolgere concretamente un’attività economica che vada oltre la semplice gestione delle partecipazioni. La Corte Europea ha chiarito che per essere considerata un soggetto economico ai fini Iva, una Holding societaria deve disporre di una struttura operativa adeguata che le consenta di acquisire ed erogare servizi. Questa interpretazione trova conferma nella Direttiva Comunitaria n. 112/2006, che al suo articolo 9 paragrafo 1 definisce che chiunque svolga un’attività economica è considerato un soggetto passivo Iva, indipendentemente dall’obiettivo, dai risultati, dal luogo o dal modo in cui viene svolta l’attività.
In pratica, una Holding può essere qualificata come soggetto economico Iva solo se sfrutta beni materiali o immateriali per produrre reddito, il che implica un grado di operatività che va oltre la mera gestione di partecipazioni. Questa distinzione è cruciale perché determina se una Holding può o meno beneficiare della detrazione dell’Iva. Pertanto, una Holding deve dimostrare di esercitare un’attività economica effettiva e non limitarsi a detenere quote di altre società per essere considerata dinamica ai fini fiscali.
Anche la normativa nazionale italiana rispecchia questa interpretazione: la semplice detenzione di partecipazioni non basta per qualificare una Holding come soggetto economico Iva. Affinché una Holding possa detrarre l’IVA, è necessario che si verifichino determinati eventi e condizioni specifici che attestino lo svolgimento di un’attività economica concreta. Quindi, per una Holding, la dinamicità e la capacità di operare attivamente nel mercato sono requisiti fondamentali per ottenere il riconoscimento come soggetto passivo Iva e beneficiare delle relative agevolazioni fiscali.
– DETRAIBILITA’ IVA: QUANDO E’ AMMESSA PER LA HOLDING?
La detraibilità dell’IVA è un argomento di grande rilevanza per le imprese e i professionisti, in quanto influisce direttamente sui costi e sulla gestione fiscale. Secondo la normativa nazionale, in particolare il Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633, l’IVA è detraibile solo quando gli acquisti sono strettamente collegati alle operazioni attive di cessione di beni e prestazione di servizi. Questo significa che le spese sostenute devono avere una connessione diretta e immediata con le attività economiche soggette a IVA.
Per quanto riguarda le Holding, la situazione può essere più complessa. Una Holding può detrarre l’IVA solo se gli acquisti sono correlati alle operazioni imponibili che essa svolge. Questo implica che, se una Holding si limita a detenere partecipazioni senza svolgere altre attività economiche, l’IVA sugli acquisti non sarà detraibile. Tuttavia, se la Holding presta servizi alle società partecipate o svolge altre attività soggette a IVA, allora potrà detrarre l’imposta sugli acquisti correlati a queste attività.
È importante anche notare che la normativa prevede una serie di esclusioni e limitazioni alla detraibilità dell’IVA. Ad esempio, l’IVA non è detraibile per le spese di rappresentanza o per l’acquisto di beni e servizi utilizzati per attività esenti o non soggette a IVA. Pertanto, per garantire una corretta gestione fiscale, è fondamentale che le imprese e i professionisti analizzino attentamente la natura delle loro attività e delle spese sostenute, in modo da determinare correttamente quando e in che misura l’IVA può essere detratta.
COME DECIDERE QUALE FORMA DI HOLDING PIU’ ADATTA ALLE TUE ESIGENZE?
Quando si tratta di scegliere la Holding perfetta per la tua impresa, è cruciale considerare diversi fattori che possono influenzare il successo e la gestione della tua azienda. La Holding, infatti, può assumere un ruolo strategico sia dal punto di vista fiscale che patrimoniale, fungendo da capogruppo per coordinare e controllare le varie società del gruppo. Prima di tutto, è importante valutare le specifiche esigenze della tua attività e determinare come una Holding possa soddisfarle al meglio.
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Rivolgersi a consulenti specializzati può aiutarti a comprendere meglio le normative vigenti e a implementare una strategia che massimizzi i benefici della holding per la tua azienda. Ogni impresa ha le sue peculiarità e ciò che funziona per una potrebbe non essere adatto per un’altra.
Leggi anche: “Intervista a Matteo Rinaldi su La Repubblica: Creare una holding di famiglia: tutti i consigli per farlo al meglio”
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