IL “PATTO DI FAMIGLIA” NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE

Analisi di Bilancio
Data
18.11.2023
Autore
Matteo Rinaldi

Il momento del Passaggio Generazionale all’interno dell’impresa è come un’opera d’arte in cui si intrecciano passato e futuro, tradizione e innovazione. Un momento delicato, che richiede un “Patto di Famiglia” solido e ben strutturato per garantire la continuità e la crescita dell’azienda.

 

PATTO DI FAMIGLIA: PROTEGGI IL FUTURO DELLA TUA IMPRESA

Il “Patto di Famiglia” nel passaggio generazionale rappresenta uno degli strumenti più efficaci per gli imprenditori che desiderano garantire la continuità e la prosperità della propria azienda nel tempo. In particolare, l’articolo 768-bis del codice civile introduce un’importante opportunità legale, permettendo di trasferire l’azienda o le partecipazioni societarie ai discendenti, tutelando gli interessi familiari e assicurando la stabilità dell’impresa anche nei momenti critici del cambiamento generazionale.

Continua a leggere per scoprire come il Patto di Famiglia può diventare un alleato strategico per la tua azienda. Si tratta di uno strumento che facilita il ricambio generazionale, prevenendo conflitti tra i membri della famiglia e garantendo la continuità dell’attività economica. Unendo tradizione e innovazione, il Patto di Famiglia non solo offre vantaggi fiscali, ma rappresenta anche una solida base per pianificare e proteggere il futuro dell’impresa familiare, creando un ponte tra le generazioni.

L’OBIETTIVO DEI PATTI DI FAMIGLIA

Il Patto di Famiglia rappresenta un contratto fondamentale nel Passaggio Generazionale di impresa, consentendo a un imprenditore di trasferire la propria azienda o partecipazioni societarie ai propri discendenti prima della sua morte. Questa pratica, definita dall’art. 768-quater del Codice civile, coinvolge anche il coniuge e tutti coloro che sarebbero legittimari nella successione del patrimonio dell’imprenditore.

Questo contratto offre due vantaggi principali: permette all’imprenditore di pianificare il futuro della sua azienda e protegge l’economia e la funzionalità dell’impresa, facilitando il passaggio della ricchezza senza dover affrontare le complicazioni legate alla collazione ereditaria o all’azione di riduzione. In questo modo, si garantisce la continuità dell’impresa e si stabilisce un negozio traslativo immediato, in cui il soggetto succede direttamente al beneficiario del trasferimento.

Il Patto di Famiglia è un contratto plurilaterale, riconosciuto come uno strumento efficace per il passaggio generazionale delle imprese, coinvolgendo gli idonei discendenti dell’imprenditore e richiedendo la partecipazione del coniuge e degli altri legittimari.

Questa forma di contratto può essere vista come una forma di donazione, con l’importante vantaggio di non essere soggetta a riduzione o collazione. Importante sottolineare che solo i discendenti, compresi figli, nipoti e pronipoti, possono essere destinatari del trasferimento, mentre coniugi, fratelli e discendenti dei fratelli sono esclusi da questa possibilità.

COME FUNZIONA IL PATTO DI FAMIGLIA NEL PASSAGGIO GENERAZIONALE

Con questo accordo, l’istituto del Patto di Famiglia prevede che coloro che rientrano nella successione ma non sono beneficiari dei beni oggetto del patto vengano comunque soddisfatti con il pagamento di una somma pari alla loro quota legittima. Questo pagamento anticipato corrisponde all’assegnazione della quota di successione che spetterebbe loro.

È importante sottolineare che questa liquidazione potrebbe non essere economicamente conveniente, essendo basata sul valore dell’azienda o delle partecipazioni societarie rispetto alla quota che sarebbe ottenuta con l’apertura della successione.

Tuttavia, l’articolo 768-quater, secondo comma del Codice civile, stabilisce che gli assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie devono liquidare gli altri partecipanti tramite pagamento in denaro o in natura, a meno che questi ultimi non rinuncino in tutto o in parte. In ogni caso, i beneficiari hanno la possibilità di rinunciare a tale liquidazione.

– PATTO DI FAMIGLIA E PATTI SUCCESSORI: GARANTISCI LA CONTINUITA’ DELLA TUA AZIENDA

La disciplina del Patto di Famiglia rappresenta una svolta nel trasferimento dell’azienda di famiglia ai discendenti. Prima dell’introduzione di questa normativa, il divieto dei patti successori limitava notevolmente questa operazione, soprattutto per quanto riguardava la quota di legittima.

Con l’aggiornamento del Codice civile, l’articolo 458 adesso permette che i Patti di Famiglia deroghino a questo divieto. Questo significa che le famiglie imprenditoriali ora possono vantare una maggiore flessibilità nel passaggio generazionale dell’azienda, garantendo una transizione più stabile e armoniosa all’interno della famiglia.

– TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ PER I LEGITTIMARI NON ASSEGNATARI

Quando si tratta di trasferimenti in favore dei legittimari non assegnatari, il legislatore ha stabilito precise regole da seguire. Secondo la legge, i beni assegnati con un contratto a coloro che non sono assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni devono essere imputati alle quote di legittima loro spettanti. Questo trasferimento può avvenire anche con un successivo contratto, purché sia dichiarato collegato al primo e vi intervengano gli stessi soggetti o coloro che li abbiano sostituiti.

È importante notare che questi trasferimenti incentivano la conclusione del patto di famiglia e devono essere effettuati con un atto pubblico, nello stesso formato del patto di famiglia. Inoltre, i legittimari assegnatari di tali beni devono includerli nella propria quota di legittima e non saranno soggetti a eventuali collazioni o azioni di riduzione in sede di successione come i beni oggetto del patto di famiglia.

I SOGGETTI DEL PATTO DI FAMIGLIA: UN PATRIMONIO DA PASSARE ALLE FUTURE GENERAZIONI

Il Patto di Famiglia è un atto inter vivos che coinvolge tre soggetti essenziali: l’imprenditore, i discendenti beneficiari e i legittimari non assegnatari. Secondo l’articolo 768-quater del Codice civile, primo comma, tutti coloro che sarebbero legittimari al momento dell’apertura della successione dell’imprenditore devono partecipare al contratto, compreso il coniuge.

È possibile farsi rappresentare mediante procura durante la stipula del patto, ma la qualificazione giuridica del contratto determinerà la validità della rappresentanza. Si richiede che la procura sia redatta come atto pubblico e, se necessario, con la presenza di testimoni.

QUESTIONI LEGATE ALL’INCAPACITA’ DI AGIRE

Se il non assegnatario è incapace d’agire, si aprono diverse questioni nel contesto del Patto di Famiglia nel Passaggio Generazionale. Nel caso in cui l’incapacità derivi dalla minore età, il minore potrà essere rappresentato dai genitori, che eserciteranno la potestà genitoriale con l’autorizzazione del giudice tutelare.

Nel caso in cui il non assegnatario sia interdetto, inabilitato o beneficiario dell’amministrazione di sostegno, interverranno rispettivamente il tutore autorizzato dal Giudice, il Curatore, e il legittimario inabilitato che dovrà prestare il proprio consenso alla stipula del patto. In alternativa, l’amministratore di sostegno potrà intervenire se il Patto di Famiglia è considerato uno degli atti previsti dalla sua nomina.

LA FORMA DEL PATTO: PROTEGGI IL TUO FUTURO AZIENDALE E FAMIGLIARE

È un contratto che richiede l’intervento del notaio e la forma scritta per salvaguardare gli interessi dei vari membri della famiglia. Inoltre, è importante allegare al contratto una copia del certificato dello stato di famiglia.

La liquidazione dei legittimari non assegnatari può essere fatta successivamente, ma deve seguire la stessa forma e coinvolgere gli stessi soggetti. C’è ancora incertezza sulla presenza dei testimoni nella stipulazione del patto, ma è possibile aggiungere un termine o una condizione al contratto.

L’OBIETTIVO DEL PATTO: AZIENDA E PARTECIPAZIONI SOCIETARIE

Grazie all’articolo 768-bis del Codice civile, è possibile trasferire l’azienda o le partecipazioni sociali, inclusi i rami di attività autonomi. Con il trasferimento l’azienda, bisogna assicurarsi di rispettare i diritti dei collaboratori secondo l’art. 230-bis del Codice civile, oppure alla liquidazione della partecipazione e diritto di prelazione. E’ anche possibile concedere al discendente la nuda proprietà e mantenere l’usufrutto come imprenditore trasferente.

Il Patto di Famiglia regola anche il trasferimento delle partecipazioni societarie, tenendo conto delle leggi e degli statuti delle diverse forme sociali. Sia che si tratti di quote di S.r.l., azioni di S.p.a. o altre forme di partecipazione.

LEGITTIMARI SOPRAVENUTI

Il Patto di Famiglia rappresenta un importante strumento nel passaggio generazionale dell’azienda. Tuttavia, nel caso in cui siano presenti legittimari sopravvenuti, cioè coloro che non hanno partecipato al patto al momento della sua stipulazione, l’articolo 768-sexies del Codice civile offre una tutela.

Infatti, questi legittimari hanno il diritto di richiedere ai beneficiari del patto il pagamento della somma prevista dal secondo comma dell’articolo 768-quater del Codice civile, aumentata degli interessi legali. È essenziale sottolineare che il diritto di credito dei legittimari sopravvenuti nasce al momento della morte del trasferente, a differenza di quello dei legittimari contraenti che nasce al momento della stipula del patto.

Il valore di tale credito viene determinato in base ai criteri stabiliti all’articolo 768-quater del Codice civile, vale a dire in relazione al valore dell’azienda o delle partecipazioni al momento della stipula del patto. Questa disposizione, pertanto, offre una salvaguardia per coloro che, pur avendo diritto alla legittima, non hanno partecipato al Patto di Famiglia.

I VANTAGGI DI UN LEGAME FAMILIARE SOLIDO

Il Patto di Famiglia rappresenta un’opzione vantaggiosa nel passaggio generazionale del patrimonio. Grazie all’ultimo comma dell’articolo 768-quater del Codice civile, i beni ricevuti dai contraenti non sono soggetti a collazione o riduzione. Ciò significa che i donatari non sono obbligati a restituire quanto ricevuto in vita dal defunto durante la successione.

Con il Patto di Famiglia, si evita l’azione di riduzione, che potrebbe compromettere la quota di legittima dei legittimari. Questo accordo protegge in modo efficace il patrimonio del defunto oggetto del patto e gli asset ricevuti dai discendenti e non assegnatari. L’ultimo comma dell’articolo 768-quater stabilisce che “Quanto ricevuto dai contraenti non è soggetto a collazione o a riduzione”.

IMPUGNARE IL PATTO DI FAMIGLIA

Quando si tratta di “impugnare il patto di famiglia”, è importante essere consapevoli delle circostanze in cui ciò è possibile. Secondo l’articolo 768-quinquies del Codice civile, il Patto di Famiglia può essere contestato in caso di vizi del consenso, violenza, dolo o errore.

Bisogna tenere presente che l’azione di impugnazione si prescrive entro un anno dalla fine della violenza o dalla scoperta del dolo o dell’errore. Questa azione può essere esercitata tramite l’annullamento dei contratti, come previsto dall’articolo 1442 del Codice civile, e può essere promossa sia dai partecipanti al patto che dai legittimari non partecipanti.

IMPORTANTE: Da sottolineare che la mancata osservanza del diritto di credito dei legittimari sopravvenuti, come stabilito dal secondo comma dell’articolo 768-sexsies del Codice civile, può costituire un motivo valido per l’impugnazione del Patto di Famiglia.

REVOCATORIA DEL PATTO DI FAMIGLIA

Il Patto di Famiglia, sebbene un valido strumento di tutela del patrimonio, può essere soggetto a un’azione revocatoria in base all’art. 2901 del Codice civile.

Questo significa che, affinché sia efficace, è necessario un percorso di almeno cinque anni per evitare il rischio di revoca. Tale aspetto rappresenta uno dei principali svantaggi di questo strumento, ma non ne sminuisce l’importanza nel contesto del passaggio generazionale.

IL RECESSO E LO SCIOLGIMENTO

Il recesso e lo scioglimento del Patto di Famiglia offrono la possibilità di modificare o annullare il contratto mediante diverso negozio giuridico. Tuttavia, affinché ciò avvenga, è necessario che il nuovo contratto presenti identiche caratteristiche formali e sostanziali del patto originario, nonché adempiere agli obblighi di pubblicità.

Inoltre, tutti coloro che hanno preso parte al patto devono essere coinvolti nel nuovo accordo. La norma prevede anche la facoltà di recedere unilateralmente dal Patto di Famiglia, ma è fondamentale che ciò sia stabilito nel contratto e sia comunicato a tutti i contraenti. È opportuno regolare le modalità di recesso e stabilire un termine per esercitare tale diritto. Nel caso di recesso dell’imprenditore, l’azienda o le partecipazioni sociali rientreranno nel suo patrimonio, determinando lo scioglimento del contratto. Lo stesso avviene se a recedere è l’assegnatario. Nel caso dei legittimari non assegnatari, il contratto non si scioglie, ma è richiesta la restituzione della somma liquidata corrispondente alla quota di legittima, comprensiva degli interessi maturati.

Si può inoltre subordinare il recesso a una condizione o un termine, o stabilire un preavviso o il carattere oneroso dell’esercizio dello stesso.

UNA TRADIZIONE CHE UNISCE LE GENERAZIONI

Il Patto di Famiglia e la donazione sono due istituti giuridici che presentano caratteristiche comuni. Entrambi sono disciplinati dal codice civile e permettono il trasferimento dell’impresa familiare ai discendenti.

La donazione si caratterizza per l’atto di liberalità del donante verso il donatario, mentre nel patto di famiglia l’animus donandi è presente solo in parte. Per entrambi è richiesta la forma scritta dell’atto pubblico, ma solo per la donazione sono necessari due testimoni. Vi è poi la possibilità di coinvolgere donazioni pregresse nel patto di famiglia, a condizione che i soggetti interessati abbiano preso parte al patto e accettino di considerarle come quote di legittima. In questo caso, è necessaria la rivalutazione del valore dei beni o diritti oggetto delle donazioni.

ASPETTI FISCALI DEL PATTO DI FAMIGLIA

Sotto il profilo fiscale, il Patto di Famiglia offre vantaggi nel trasferimento di aziende e partecipazioni societarie, mantenendo intatto il valore fiscale dell’azienda per il beneficiario. Questa struttura garantisce la neutralità delle operazioni e rappresenta un’opportunità fiscale vantaggiosa nel passaggio generazionale.

Con il Patto di Famiglia, il trasferimento dell’azienda o delle partecipazioni societarie dal disponente al beneficiario/assegnatario diventa un’azione agevolata e strategicamente vantaggiosa dal punto di vista fiscale. Grazie all’articolo 58 del TUIR, il disponente non è soggetto a plusvalenze, assicurando così un trasferimento senza impatti fiscali indesiderati.

Nel caso delle partecipazioni societarie, l’attribuzione ai legittimari non comporta redditi diversi, a meno che non avvenga a titolo oneroso. L’imposizione fiscale per l’assegnatario può essere ipotizzabile solo nel caso in cui l’assegnazione riguardi la sfera imprenditoriale anziché quella personale. Mentre nel caso dei legittimari non assegnatari, l’applicazione dell’imposizione potrebbe verificarsi solo nel caso di trasferimento di beni di impresa invece di liquidazione in denaro. In alcune situazioni specifiche, il disponente potrebbe generare reddito tassabile qualora trasferisca le partecipazioni societarie in modo separato dall’azienda, ma in tal caso potrebbe essere applicato il regime di parziale esenzione della participation exemption (PEX).

– IMPOSTE INDIRETTE NEL PATTO DI FAMIGLIA

Nel processo di trasmissione familiare, il Patto di Famiglia riveste un ruolo fondamentale nel contesto delle imposte indirette, in quanto offre significativi vantaggi fiscali, soprattutto in relazione al passaggio di aziende e partecipazioni societarie.

L’articolo 3, comma 4-ter del D.Lgs. n. 346/1990 (Testo unico delle imposte sui trasferimenti), introdotto dalla Legge n. 296/2006 e successivamente modificato dalla Legge n. 244/2007, rappresenta la norma di riferimento principale in materia di agevolazioni fiscali legate al Patto di Famiglia. Questa disposizione prevede l’esenzione dalle imposte di successione e donazione per le cessioni di aziende, rami d’azienda e partecipazioni societarie di controllo, effettuate a favore dei discendenti e del coniuge, anche attraverso i patti di famiglia previsti dall’articolo 768-bis e seguenti del Codice Civile.

In particolare, l’agevolazione consente di esentare da imposte i trasferimenti di aziende e partecipazioni societarie, a condizione che il beneficiario (di norma il discendente) mantenga la gestione dell’impresa o continui a detenere il controllo delle quote societarie per almeno cinque anni. Questa condizione, mirata a garantire la continuità dell’attività economica, costituisce un importante requisito per fruire dei benefici fiscali.

La disposizione mira a semplificare le procedure di trasferimento, riconoscendo l’importanza di tali operazioni come atti di natura volontaria o a titolo gratuito nell’ambito dell’imposta sulle successioni e donazioni. In questo modo, il Patto di Famiglia si configura come uno strumento efficace per la pianificazione del passaggio generazionale, riducendo il carico fiscale e favorendo la continuità aziendale.

GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE

Il Patto di Famiglia si conferma uno strumento cruciale non solo per la pianificazione della successione aziendale, ma anche per la tutela e la gestione del patrimonio immobiliare durante il passaggio generazionale. Quando si desidera trasferire beni immobili o diritti reali su immobili all’interno di una famiglia, è fondamentale considerare le implicazioni fiscali, in particolare le imposte indirette legate a tali trasferimenti. Le imposte ipotecarie e catastali, infatti, applicano normalmente aliquote del 2% e dell’1% rispettivamente, che possono gravare in modo significativo sul valore degli immobili trasferiti.

Tuttavia, grazie alla normativa relativa al Patto di Famiglia, è possibile beneficiare di un regime fiscale agevolato, che consente di esentare il trasferimento di beni immobili dall’applicazione di queste imposte. Infatti, il trasferimento dell’azienda, e dei suoi beni immobili, può essere esentato dall’imposta sulle successioni e donazioni, a condizione che il trasferimento avvenga nell’ambito di un’operazione di passaggio generazionale coerente con le finalità previste dalla legge.

Questo beneficio fiscale, che si applica anche ai beni immobili, consente non solo di ridurre il carico fiscale, ma anche di semplificare le procedure e le formalità necessarie per il trasferimento del patrimonio. In tal modo, le imprese familiari e i patrimoni immobiliari possono essere trasferiti alle generazioni future in modo più efficiente e con minori costi, preservando il valore del patrimonio e garantendo la continuità familiare.

Inoltre, la gestione del patrimonio immobiliare attraverso il Patto di Famiglia permette di pianificare in modo strategico la futura distribuzione dei beni, evitando conflitti familiari e garantendo una gestione coerente e unitaria del patrimonio nel lungo periodo. In questo contesto, l’assistenza di esperti fiscali e legali diventa fondamentale per ottimizzare il processo e tutelare gli interessi patrimoniali della famiglia.

ESEMPIO DI PASSAGGIO GENERAZIONALE

Il Patto di Famiglia si conferma uno strumento fondamentale per una pianificazione strategica e anticipata del passaggio generazionale nelle aziende a carattere familiare. Esso consente di gestire la successione dell’impresa in modo ordinato, garantendo la continuità dell’attività e minimizzando i rischi legati alla transizione tra le generazioni.

Per illustrare l’efficacia del Patto di Famiglia, prendiamo come esempio una situazione tipica di un’impresa familiare che, in assenza di una pianificazione adeguata, si trova ad affrontare difficoltà nell’accesso a finanziamenti bancari. In un caso del genere, la banca potrebbe ritenere rischioso concedere un prestito a causa della mancanza di un piano chiaro per l’inserimento del figlio nella gestione aziendale. L’incertezza riguardo alla successione e alla capacità del futuro successore di guidare l’impresa potrebbe pregiudicare la decisione della banca.

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Attraverso l’adozione del Patto di Famiglia, il fondatore dell’azienda trasferisce una parte significativa delle proprie partecipazioni societarie al figlio, con l’intento di garantirgli il controllo e la gestione dell’impresa. In tal modo, non solo si risolve la questione della successione, ma si offre anche maggiore chiarezza sulla leadership futura dell’azienda. Questo trasferimento consente, infatti, di migliorare l’immagine dell’impresa agli occhi degli stakeholder, in particolare degli istituti finanziari, i quali, vedendo un piano successorio ben definito, possono considerare più favorevolmente la possibilità di concedere finanziamenti a lungo termine. La solidità e la continuità della gestione aziendale sono, infatti, tra i fattori chiave per l’approvazione di prestiti da parte delle banche.

Dal punto di vista fiscale, il Patto di Famiglia offre ulteriori vantaggi. Se correttamente strutturato, il trasferimento delle partecipazioni non comporta imposte sulle donazioni o successioni, grazie a una specifica esenzione prevista dalla normativa fiscale, a condizione che l’impresa venga continuativamente gestita per almeno cinque anni. Questo beneficio fiscale consente di ottimizzare il passaggio generazionale, riducendo il carico fiscale e preservando il valore patrimoniale dell’azienda.

Quindi, il Patto di Famiglia si conferma come uno strumento essenziale per garantire la continuità e la crescita delle imprese familiari, offrendo vantaggi sia sotto il profilo della pianificazione successoria, che della gestione fiscale e finanziaria. Attraverso una pianificazione accurata, è possibile proteggere il futuro dell’impresa, facilitare l’accesso a finanziamenti e garantire la sostenibilità a lungo termine dell’azienda familiare.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il Patto di Famiglia è uno strumento estremamente utile per garantire una transizione fluida e sicura dell’azienda familiare alle generazioni future. Grazie alla sua capacità di coinvolgere tutti i membri interessati, il Patto di Famiglia aiuta a prevenire incertezze e conflitti nella successione, offrendo una pianificazione solida e strutturata che preserva il valore dell’impresa e favorisce una continuità senza intoppi.

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Tuttavia, è importante sottolineare che le condizioni del Patto di Famiglia non coprono tutte le possibili forme di passaggio generazionale e, in alcuni casi, possono risultare complesse da redigere. Per esempio, sebbene le imposte dirette siano regolate dal regime della donazione di azienda e partecipazioni societarie, la questione della tassazione delle attribuzioni ai beneficiari rimane ancora in fase di definizione, presentando alcune incertezze.

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