UNA HOLDING PER TUTELARE IL PATRIMONIO E FAVORIRE IL PASSAGGIO GENERAZIONALE
22.01.2024
Matteo Rinaldi
COS’E’ UNA HOLDING
La Holding è un’entità strategica che coordina un gruppo di società, ottimizzando risorse e strategie per una gestione più efficiente e mirata. Se stai cercando una soluzione per migliorare la gestione del patrimonio, ottimizzare l’efficienza fiscale e garantire un passaggio generazionale fluido, la Holding rappresenta la scelta ideale. Non solo rafforza la solidità finanziaria dell’impresa, ma funge da base sicura per una crescita sostenibile, affrontando con maggiore sicurezza le sfide economiche e fiscali.
Un esempio pratico viene da un gruppo che gestisce aziende in settori complementari. Recentemente, ha centralizzato le funzioni amministrative e finanziarie tramite la creazione di una Holding, riducendo i costi operativi, migliorando l’accesso al credito e aumentando la solidità patrimoniale. La Holding si è rivelata fondamentale per ampliare il patrimonio aziendale, creando sinergie interne che favoriscono la crescita.
Costituire una Holding significa creare un’entità che detiene le quote delle società controllate. Questo processo implica specifici adempimenti legali, come la redazione e il deposito dell’atto costitutivo, la definizione dello statuto sociale e la scelta del codice Ateco appropriato. A differenza di altre forme societarie, la Holding non si concentra sulla produzione diretta di beni o servizi, ma sulla pianificazione fiscale, la gestione strategica e l’ottimizzazione delle risorse all’interno del gruppo.
PERCHE’ COSTITUIRE UNA HOLDING
La creazione di una Holding consente di centralizzare la gestione delle risorse, ottimizzare i flussi finanziari e ridurre i costi operativi. Un gruppo che gestisce aziende in settori complementari ha centralizzato recentemente le funzioni amministrative e finanziarie, ottenendo una riduzione dei costi operativi e un miglior accesso al credito, grazie a una solidità patrimoniale rafforzata. Inoltre, la protezione degli asset aziendali è più efficace, poiché la Holding isola i rischi legali e finanziari, riducendo le esposizioni.
La Holding consente anche una gestione strategica centralizzata che facilita la pianificazione fiscale a livello di gruppo e ottimizza l’allocazione delle risorse tra le società, massimizzando le opportunità di crescita. Questo approccio fornisce una base solida per affrontare le sfide economiche e fiscali, mantenendo una visione chiara della direzione strategica complessiva.
Quindi, la Holding rappresenta una mossa strategica per consolidare la posizione dell’impresa sul mercato. Non solo aumenta la competitività, ma prepara il gruppo a rispondere con maggiore efficienza e protezione alle sfide future. Con una Holding, gli imprenditori possono affrontare il panorama economico con maggiore serenità, disponendo di uno strumento che favorisce la crescita e l’efficienza operativa.
TIPOLOGIE DI HOLDING
Esistono diverse tipologie di Holding, ognuna con caratteristiche specifiche:
- Holding pura: si occupa esclusivamente di detenere partecipazioni nelle società controllate senza svolgere attività operative dirette.
- Holding operativa: oltre a detenere partecipazioni, svolge anche attività produttive o commerciali.
- Holding mista: combina le caratteristiche delle due precedenti, gestendo sia partecipazioni sia attività operative.
La scelta della tipologia dipende dagli obiettivi strategici del gruppo e dalle esigenze di governance.
LA STRATEGIA PER CREARE UNA HOLDING: BENEFICI E UTILITÀ
I vantaggi delle Holding sono molteplici e possono offrire una serie di opportunità per chi vuole crescere e diversificare i propri investimenti.
– CRESCITA E DIVERSIFICAZIONE DEL BUSINESS CON UNA HOLDING
La creazione di una Holding offre agli imprenditori l’opportunità unica di espandere e diversificare il proprio portafoglio di attività commerciali, permettendo loro di penetrare mercati emergenti e settori affini.
Avviare una Holding non solo facilita la gestione di differenti imprese sotto un unico ombrello, ma apre anche le porte all’investimento in start-up durante le loro fasi iniziali di crescita, acquisendo azioni o partecipazioni che possono essere cedute in futuro, quando queste start-up saranno maturate e attrattive per investitori più grandi o con più risorse.
– GESTIONE E PROTEZIONE DEL PATRIMONIO TRAMITE LA HOLDING FAMILIARE
L’istituzione di una Holding di famiglia emerge come una scelta strategica per la protezione del patrimonio aziendale, salvaguardando gli asset da possibili creditori e insidie legate a questioni personali, familiari, successorie e fiscali.
La Holding di famiglia, figura ben radicata nel contesto italiano, assume un ruolo cruciale non solo come baluardo nella salvaguardia degli asset aziendali legati alla famiglia, ma anche come mezzo per una transizione ordinata nel passaggio generazionale, attenuando le possibili dispute familiari.
– GESTIONE DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE E LA CREAZIONE DI UNA HOLDING
Il passaggio generazionale, processo cruciale per la continuità aziendale, trova una valida soluzione nella strutturazione di una Holding. Questo metodo consente il trasferimento ordinato del capitale e della gestione dall’attuale leadership ai futuri eredi, garantendo così la prosecuzione dell’impresa familiare.
Spesso, il passaggio può presentare ostacoli, specialmente se non è stato pianificato con anticipo o se gli eredi non posseggono le stesse capacità imprenditoriali. La creazione di una Holding permette di suddividere l’impresa in unità più piccole, assegnando ruoli e responsabilità in linea con le competenze e le predisposizioni di ciascun successore.
A tal proposito, una Holding offre la possibilità di affidare la gestione di una società produttiva a un figlio, mentre un altro potrebbe occuparsi di una società commerciale. Inoltre, è possibile coinvolgere solo alcuni discendenti nell’attività operativa, remunerando gli altri attraverso la detenzione di quote patrimoniali, senza conferire loro ruoli dirigenziali.
– NECESSITÀ DI UNA HOLDING PER UN’EFFICIENZA PRODUTTIVA E COMMERCIALE
Nei contesti aziendali dove un’unica famiglia possiede più entità imprenditoriali, anche in settori diversi ma funzionalmente complementari, si evidenzia spesso la convenienza di aprire una Holding. Questa struttura permette di orientare le aziende verso obiettivi e politiche commerciali condivise. L’istituzione di una Holding non solo facilita la gestione centralizzata, ma consente anche di definire una strategia unificata per l’intero gruppo, preservando la concentrazione della proprietà.
Per gruppi con molteplici società e un’ampia varietà di attività, è praticabile l’impiego di Sub-Holding specializzate, guidate da figure con expertise settoriale. La Holding principale assume il ruolo di supervisione, garantendo una direzione uniforme, mentre le filiali si dedicano alla gestione quotidiana delle operazioni.
APPROCCIO STRATEGICO ALLA GESTIONE FINANZIARIA AZIENDALE
Le imprese familiari, specialmente quelle con una struttura a gruppo, si trovano frequentemente ad affrontare sfide finanziarie derivanti dalle differenti necessità di liquidità delle varie consociate. A causa della disomogeneità nelle tempistiche e nelle esigenze finanziarie, alcune società potrebbero trovarsi con surplus di fondi, mentre altre potrebbero sperimentare carenze di liquidità. Questa mancanza di sincronizzazione può comportare inefficienze finanziarie e la necessità di ricorrere a finanziamenti esterni, aumentando i costi e i rischi associati.
In questo scenario, l’adozione di un meccanismo di Cash Pooling rappresenta una soluzione strategica vantaggiosa. La Holding funge da tesoreria centrale, centralizzando i fondi del gruppo e redistribuendoli alle consociate che necessitano di liquidità, eliminando così la necessità di ricorrere a finanziamenti esterni. Un esempio pratico di successo riguarda un gruppo industriale che ha adottato il Cash Pooling per ottimizzare i flussi di cassa tra le sue società, migliorando la liquidità complessiva e riducendo i costi legati ai prestiti bancari. Questa gestione centralizzata consente di ridurre la dipendenza da fonti esterne di credito, agevolando la gestione finanziaria interna in modo più flessibile e reattivo.
Oltre a questo, la presenza di una Holding rafforza anche la posizione creditizia del gruppo. Le banche, infatti, sono generalmente più propense a concedere finanziamenti a una Holding che dimostra una struttura solida e ben organizzata, percependo un rischio minore. La Holding diventa quindi un veicolo per migliorare la solvibilità complessiva del gruppo, rendendo più favorevoli le condizioni di accesso al credito.
STRUMENTI FINANZIARI AVANZATI NELLE HOLDING
Le Holding non si limitano a utilizzare il Cash Pooling per la gestione della liquidità, ma possono anche avvalersi di una serie di strumenti finanziari avanzati per ottimizzare ulteriormente la gestione economica e operativa del gruppo. Tra i principali strumenti troviamo i prestiti infragruppo e l’emissione di obbligazioni interne.
I prestiti infragruppo offrono un meccanismo di finanziamento interno che permette alle consociate di ottenere capitali direttamente dalla Holding, senza la necessità di ricorrere a prestiti esterni a condizioni meno favorevoli. Questo tipo di prestito riduce significativamente i costi finanziari, poiché evita gli elevati interessi dei finanziamenti bancari, mantenendo al contempo il controllo all’interno del gruppo.
L’emissione di obbligazioni interne, invece, consente alla Holding di raccogliere capitale tra le proprie consociate, garantendo una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse finanziarie. Questi strumenti permettono di ottimizzare i flussi di cassa tra le varie entità del gruppo e migliorano la sostenibilità finanziaria complessiva, riducendo al contempo il rischio e potenziando la competitività sul mercato.
L’adozione di questi strumenti avanzati, oltre a garantire una maggiore efficienza nella gestione operativa, rende la Holding un elemento centrale nella strategia economica del gruppo, assicurando una gestione finanziaria più solida e dinamica.
OTTIMIZZAZIONE FINANZIARIA CON IL CASH POOLING
Immaginiamo un gruppo aziendale composto da tre società operative:
- Società Alfa: attiva nel settore manifatturiero, genera un surplus di liquidità di 3 milioni di euro.
- Società Beta: operante nel commercio all’ingrosso, ha bisogno di 2 milioni di euro per finanziare nuove linee di prodotto.
- Società Gamma: operante nel settore logistico, mantiene un equilibrio finanziario senza necessità di finanziamenti.
In assenza di un sistema centralizzato, la gestione della liquidità di ciascuna società era autonoma. La Società Beta, ad esempio, doveva ricorrere a prestiti bancari a tassi d’interesse elevati per finanziare le sue nuove iniziative. Con l’introduzione del Cash Pooling, la Holding ha centralizzato i fondi del gruppo, consentendo a Società Alfa di trasferire il proprio surplus di liquidità a Società Beta, eliminando la necessità di ricorrere a prestiti esterni.
Il risultato è stato un notevole risparmio di circa 80.000 euro in interessi passivi annuali, oltre a un miglioramento nella gestione complessiva del capitale circolante. Inoltre, la Holding ha potuto rafforzare la propria posizione negoziale con le banche, ottenendo condizioni di credito più favorevoli per future esigenze di finanziamento. Attraverso il Cash Pooling e l’adozione di strumenti finanziari avanzati, le Holding possono ottimizzare i flussi di cassa, ridurre i costi finanziari e migliorare la flessibilità operativa, creando una solida base per una gestione aziendale più efficiente e competitiva.
REGIME DELLA PARTICIPATION EXEMPTION (PEX): TRE CASI PRATICI
La Participation Exemption (PEX) è uno strumento fiscale cruciale per le Holding, consentendo loro di ottimizzare il carico fiscale sulle plusvalenze e sui dividendi ricevuti dalle partecipazioni in altre società. In particolare, il regime PEX prevede l’esenzione fiscale su una significativa parte delle entrate generate da partecipazioni qualificate, riducendo il carico fiscale e migliorando l’efficienza complessiva della Holding.
Vediamo tre casi pratici che illustrano i vantaggi di questo regime.
– CASO 1: DISTRIBUZIONE DI DIVIDENDI ANNUALI
Immaginiamo una Holding che possiede il 100% di una società operativa con un fatturato annuo di 10 milioni di euro e un utile netto di 1 milione di euro. La società operativa decide di distribuire 800.000 euro come dividendi alla Holding.
- Scenario senza regime PEX: In assenza di PEX, i dividendi sarebbero tassati con un’aliquota IRES del 24%. Quindi, il carico fiscale sarebbe di 192.000 euro (24% di 800.000 euro).
- Scenario con regime PEX: Con il regime PEX, il 95% dei dividendi è esente da tassazione. La base imponibile si riduce quindi al 5% dei 800.000 euro, pari a 40.000 euro. L’aliquota IRES del 24% si applica su questa base imponibile, determinando un carico fiscale effettivo di soli 9.600 euro.
- Risultato: Il risparmio fiscale totale è di 182.400 euro, grazie all’esenzione offerta dal regime PEX.
– CASO 2: CESSIONE DI UNA PARTECIPAZIONE IN UNA SRL ITALIANA
Supponiamo che una Holding detenga il 100% di una SRL italiana nel settore manifatturiero. Dopo cinque anni di crescita, la Holding decide di cedere questa partecipazione a un altro gruppo, realizzando una plusvalenza di 5 milioni di euro.
- Scenario senza regime PEX: In assenza di PEX, la plusvalenza sarebbe soggetta a tassazione ordinaria con un’aliquota IRES del 24%, comportando un carico fiscale di 1,2 milioni di euro (24% di 5 milioni di euro).
- Scenario con regime PEX: Con l’applicazione del regime PEX, il 95% della plusvalenza è esente da tassazione. Pertanto, la base imponibile si riduce al 5% dei 5 milioni di euro, pari a 250.000 euro. Con l’aliquota IRES del 24%, il carico fiscale si riduce a soli 60.000 euro.
- Risultato: Il risparmio fiscale ammonta a 1.140.000 euro rispetto alla tassazione ordinaria, dimostrando come il regime PEX possa essere un alleato fondamentale per le operazioni di disinvestimento.
– CASO 3: ACQUISIZIONI STRATEGICHE E ESPANSIONE INTERNAZIONALE
Un altro esempio interessante riguarda una Holding che, operando nel settore tecnologico, decide di acquisire una start-up innovativa in un paese estero. L’acquisizione è effettuata per 3 milioni di euro e, dopo 4 anni di crescita, il valore di mercato della start-up aumenta a 10 milioni di euro. La Holding decide di vendere la partecipazione, realizzando una plusvalenza di 7 milioni di euro.
- Scenario senza regime PEX: In assenza del regime PEX, la plusvalenza sarebbe tassata con un’aliquota IRES del 24%, generando un carico fiscale di 1.680.000 euro (24% di 7 milioni di euro).
- Scenario con regime PEX: Applicando il regime PEX, il 95% della plusvalenza è esente da tassazione. La base imponibile si riduce al 5% dei 7 milioni di euro, pari a 350.000 euro. L’aliquota IRES del 24% su questa base imponibile determina un carico fiscale di soli 84.000 euro.
- Risultato: Grazie al regime PEX, la Holding ottiene un risparmio fiscale di 1.596.000 euro, massimizzando così il ritorno sull’investimento e ottimizzando la gestione fiscale dell’operazione di acquisizione e disinvestimento.
– LA SINTESI DEI TRE CASI
I tre casi sopra esposti dimostrano come la Participation Exemption (PEX) possa generare significativi vantaggi fiscali per le Holding, riducendo in modo sostanziale i costi associati alla distribuzione di dividendi e alla cessione di partecipazioni. In ciascun caso, l’applicazione del regime PEX consente di abbattere notevolmente il carico fiscale, migliorando la competitività del gruppo e ottimizzando le operazioni di investimento e disinvestimento.
CONSOLIDATO FISCALE E IVA DI GRUPPO
– CONSOLIDATO FISCALE
Il regime di consolidato fiscale rappresenta una strategia fiscale fondamentale per le Holding, in quanto consente di unificare la tassazione dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) all’interno di un gruppo aziendale. In questo modo, la Holding può calcolare l’imposta sul reddito dell’intero gruppo come se fosse un’unica entità fiscale, attingendo dalla somma dei bilanci delle società controllate per determinare l’imposta dovuta.
Questo approccio consente alla Holding di compensare internamente i crediti e i debiti fiscali tra le varie società controllate, facilitando una gestione finanziaria più efficiente e riducendo la pressione fiscale complessiva del gruppo. Ad esempio, se una società controllata ha una perdita fiscale, questa può essere utilizzata per compensare i profitti di altre società del gruppo, abbattendo l’imposta complessiva da pagare. Ciò è particolarmente utile in situazioni in cui alcune società generano perdite mentre altre ottengono profitti, consentendo così di ottimizzare il carico fiscale dell’intero gruppo senza dover ricorrere a complessi strumenti di pianificazione fiscale individuale per ciascuna società.
Secondo la normativa italiana, in particolare gli articoli 117-129 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), per applicare il consolidato fiscale, la società capogruppo deve detenere almeno il 50% delle partecipazioni nelle società controllate. Questo significa che solo le società in cui la Holding possiede una quota di controllo significativa possono entrare nel consolidato fiscale, assicurando che la Holding abbia effettivamente il controllo decisionale sulle società consolidate.
Tuttavia, ci sono alcune esclusioni per determinati tipi di società. Ad esempio, le società in regime di trasparenza fiscale (che non sono soggette a tassazione diretta, ma trasferiscono l’imposizione ai soci) o quelle che beneficiano di tassi IRES ridotti non possono partecipare a questo regime. Inoltre, le società in fallimento o liquidazione coatta sono automaticamente escluse dalla partecipazione al consolidato fiscale, poiché il loro reddito non può essere utilizzato per determinare la base imponibile del gruppo.
Il consolidato fiscale permette di determinare un reddito globale per il gruppo secondo l’articolo 118 del TUIR, che viene successivamente rettificato sulla base delle variazioni fiscali indicate nell’articolo 122 del TUIR. Questo sistema favorisce una tassazione più equilibrata e più rappresentativa dell’effettivo stato fiscale del gruppo, anziché trattare ogni società separatamente. Di conseguenza, si riduce il rischio che alcune società siano penalizzate da una tassazione elevata a causa di specifiche dinamiche locali o settoriali.
– IVA DI GRUPPO
Parallelamente, le Holding possono trarre vantaggio dal regime dell’IVA di gruppo, che consente di centralizzare la gestione degli adempimenti IVA per tutte le società controllate, semplificando la burocrazia fiscale e ottimizzando le operazioni interne ed esterne al gruppo. Secondo il D.P.R. n. 633 del 1972 e il D.M. del 13 dicembre 1979, il regime dell’IVA di gruppo consente alle società collegate di essere trattate come un unico contribuente per l’IVA. In altre parole, tutte le transazioni tra le imprese del gruppo non sono soggette a IVA, eliminando la necessità di dichiarazioni IVA separate per ogni singola entità. Solo le transazioni esterne al gruppo sono considerate come operazioni soggette a IVA, e l’aliquota IVA viene applicata a livello di gruppo.
Questo regime semplifica notevolmente la gestione dell’IVA, riducendo i costi amministrativi e aumentando la fluidità nelle operazioni tra le varie società del gruppo. Le società controllanti ammesse all’IVA di gruppo devono essere società di capitali o enti, e le controllate possono essere sia società di capitali che di persone, a condizione che la controllante detenga una quota superiore al 50% del capitale sociale delle società controllate.
L’IVA di gruppo offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di compensare il credito IVA tra le diverse società del gruppo. Se una società del gruppo accumula un credito IVA a causa di acquisti superiori alle vendite, questo credito può essere utilizzato per compensare l’IVA dovuta da un’altra società del gruppo, evitando la necessità di rimborsi o di ulteriori pagamenti a terzi. In questo modo, le Holding possono ottenere una gestione fiscale più efficiente, riducendo i costi associati alla gestione separata dell’IVA per ogni singola società, semplificando il processo di dichiarazione e migliorando la liquidità complessiva del gruppo.
In sintesi, il consolidato fiscale e l’IVA di gruppo sono strumenti chiave che permettono alle Holding di gestire in modo centralizzato e ottimizzato le proprie obbligazioni fiscali, favorendo l’efficienza operativa e riducendo il carico fiscale complessivo. Questi regimi fiscali offrono alle Holding una gestione più integrata delle risorse finanziarie e fiscali del gruppo, consentendo loro di migliorare la competitività sul mercato, semplificare gli adempimenti burocratici e ottimizzare le operazioni interne.
FISCALITÀ AGEVOLATA REGIONALE E INCENTIVI LOCALI PER LE HOLDING
In Italia, la costituzione di una Holding può rappresentare una strategia fondamentale per le PMI che desiderano ottimizzare la gestione delle proprie attività e aumentare la competitività. Oltre ai benefici fiscali generali, alcune regioni italiane offrono incentivi specifici che rendono ancora più vantaggiosa la creazione di una Holding, in particolare per le imprese familiari. Questi incentivi possono includere agevolazioni fiscali locali, come riduzioni dell’IRAP e esenzioni temporanee da alcune imposte regionali, che riducono il carico fiscale e migliorano la posizione economica delle PMI.
Inoltre, molte regioni italiane supportano la creazione di Holding innovative tramite contributi a fondo perduto, finanziamenti che coprono parzialmente i costi di avvio e operazioni strategiche, come progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Tali incentivi sono particolarmente utili per le imprese familiari che vogliono strutturarsi in modo più competitivo, migliorando l’efficienza e l’affidabilità delle loro operazioni. Altri incentivi, legati all’innovazione e digitalizzazione, permettono alle Holding di adottare tecnologie avanzate, aumentando la loro capacità di gestione e riducendo i costi operativi.
In particolare, le regioni del Nord Italia, come la Lombardia e il Veneto, offrono anche incentivi per favorire l’internazionalizzazione delle PMI, sostenendo le imprese che desiderano espandersi nei mercati esteri senza affrontare integralmente i costi legati all’apertura di filiali e alla crescita internazionale.
Grazie a queste agevolazioni fiscali e incentivi, le PMI familiari possono beneficiare di un notevole supporto nella creazione e gestione di Holding. Questo permette loro di strutturarsi in modo più competitivo, riducendo il rischio finanziario e creando una solida base per una crescita sostenibile e un’espansione internazionale, senza dover sostenere i costi di avvio in modo autonomo. Gli incentivi regionali, infatti, rappresentano un’opportunità unica per promuovere l’innovazione, migliorare la gestione delle risorse e garantire una maggiore competitività sul mercato globale.
ATTENZIONE ALLA SEPARAZIONE OPERATIVA DELLA HOLDING PER EVITARE AZIONI DI RESPONSABILITA’
Mentre la Holding gioca un ruolo cruciale nella protezione del patrimonio e nella gestione fiscale del gruppo, è fondamentale che venga rispettata una separazione netta tra la Holding e le operazioni quotidiane delle singole società controllate. Coinvolgere la Holding nelle decisioni operative delle consociate o nella gestione delle loro attività quotidiane potrebbe esporre l’entità a azioni di responsabilità.
La Holding dovrebbe operare principalmente come una funzione di coordinamento strategico, senza interferire nella gestione operativa delle singole società, che restano indipendenti nel loro funzionamento quotidiano. L’integrazione eccessiva tra la Holding e le operazioni delle consociate può comportare il rischio di configurare la Holding come un “centro operativo”, con la possibilità di essere chiamata a rispondere legalmente per le difficoltà finanziarie o le problematiche legali di una delle società. In tal caso, la responsabilità potrebbe estendersi oltre la singola consociata, coinvolgendo l’intero gruppo.
Pertanto, per evitare l’esposizione a rischi legali o azioni di responsabilità, è cruciale che la Holding svolga un ruolo di supervisione e controllo, ma non intervenga direttamente nelle decisioni operative delle consociate. La Holding deve concentrarsi su attività strategiche, come la gestione finanziaria, l’ottimizzazione fiscale e l’elaborazione di politiche a lungo termine, ma senza assumere la gestione diretta delle attività operative delle singole entità. Questo approccio non solo preserva l’indipendenza operativa delle società controllate, ma garantisce anche che i rischi finanziari o legali di una società non si riversino sull’intero gruppo.
Inoltre, la Holding deve garantire una governance chiara e trasparente, con una separazione adeguata tra le funzioni direzionali e operative. La protezione degli asset e la gestione strategica del gruppo devono essere distinte, evitando qualsiasi conflitto di interesse che potrebbe mettere a rischio la stabilità del gruppo nel suo complesso.
Pur rappresentando uno strumento fondamentale per la protezione patrimoniale, la Holding deve essere gestita con attenzione e senza intervenire nelle attività operative quotidiane delle consociate. Mantenendo una separazione chiara e rispettando i principi di indipendenza e autonomia delle singole società, si riducono al minimo i rischi di responsabilità e si tutela la stabilità e la sicurezza dell’intero gruppo.
IN SINTESI
La Holding è essenziale per ottimizzare la gestione di un gruppo aziendale, centralizzando risorse e strategie. Permette di ridurre i costi operativi, migliorare l’accesso al credito e tutelare il patrimonio aziendale, concentrandosi su pianificazione fiscale, gestione strategica e ottimizzazione delle risorse.
Leggi anche: “Intervista a Matteo Rinaldi: Creare una holding di famiglia: tutti i consigli per farlo al meglio” – La Repubblica
Le principali tipologie di Holding includono la pura, l’operativa e la mista. I benefici sono molteplici: favorisce la crescita e la diversificazione, proteggendo il patrimonio familiare, ottimizzando la fiscalità e semplificando il passaggio generazionale. La Holding di famiglia riduce conflitti e facilita il trasferimento di leadership.
CONSULENZA GLOBALE PER LA GESTIONE DEGLI ASSET PATRIMONIALE
Matteo Rinaldi opera a Milano, uno dei principali centri finanziari e imprenditoriali d’Europa, cuore pulsante dell’economia italiana e polo internazionale per i flussi di capitali e l’innovazione. In questo contesto altamente competitivo, si distingue per la sua creatività giuridica e per la capacità di affrontare le complesse sfide patrimoniali, fiscali e successorie di clienti con patrimoni significativi, tra cui imprenditori, professionisti, sportivi, artisti, collezionisti d’arte, proprietari immobiliari e famiglie note come HNWI (High Net Worth Individuals), ossia individui con un patrimonio netto superiore a un milione di dollari. Questi clienti si affidano alla sua esperienza per sviluppare soluzioni personalizzate, elaborate attraverso un’analisi dettagliata delle loro esigenze specifiche e una valutazione strategica delle opportunità, con un focus primario su protezione patrimoniale, pianificazione fiscale e riservatezza.
La vocazione internazionale di Milano rende il contesto ideale per offrire consulenza a una clientela selezionata, sempre più consapevole dell’importanza di strategie efficienti e innovative per preservare e accrescere il proprio capitale. In un panorama in costante evoluzione, in cui la gestione del patrimonio richiede competenze multidisciplinari e una visione prospettica, Matteo Rinaldi rappresenta un punto di riferimento autorevole per chi ricerca soluzioni avanzate, grazie alla sua capacità di coniugare competenza tecnica e creatività giuridica.
Con oltre trent’anni di esperienza, affianca importanti realtà imprenditoriali, gruppi industriali e famiglie nella gestione strategica del patrimonio, garantendo continuità generazionale, tutela del valore e ottimizzazione delle opportunità di crescita. Tra i principali servizi offerti figura la creazione di strutture societarie complesse, con particolare attenzione alle Holding operative in Italia e all’estero. Ogni struttura viene progettata per rispondere alle esigenze specifiche del cliente. Ad esempio, insieme alla Holding, vengono combinati altri strumenti giuridici avanzati quali Società Semplice, Trust, Patti di Famiglia, Polizze Vita e altri veicoli giuridici. Ogni combinazione e riorganizzazione societaria viene studiata per ogni cliente, includendo “clausole e diritti speciali” negli assetti societari, garantendo una “segregazione al 100%” del patrimonio, una pianificazione successoria strategica e una gestione ottimizzata degli asset, assicurando protezione, stabilità finanziaria e riservatezza nel lungo termine.
Ogni progetto è personalizzato in base alle caratteristiche del patrimonio e alle priorità del cliente. L’obiettivo è ottimizzare la gestione di liquidità, investimenti immobiliari e partecipazioni societarie, assicurando una pianificazione fiscale vantaggiosa e una solida protezione contro rischi legali e finanziari.
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Matteo Rinaldi afferma: «Non viviamo più in un’epoca in cui le questioni legali e fiscali possono essere affrontate e “sistemate” a posteriori: i rischi sono ormai troppo alti, e le soluzioni tardive risultano lunghe, complesse e particolarmente onerose».
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