Pignoramento delle quote di partecipazione in una SRL: come difendersi?
09.09.2023
Matteo Rinaldi
PIGNORAMENTO QUOTE: GLI AMMINISTRATORI RISPONDONO CON IL PROPRIO PATRIMONIO?
Certamente, essere un Amministratore di un’azienda comporta una serie di responsabilità significative. La protezione del tuo patrimonio personale è essenziale per evitare conseguenze negative derivanti da eventuali errori o comportamenti illeciti.
Il primo punto fondamentale è che gli amministratori possono essere considerati responsabili per condotta illecita e possono essere chiamati a rispondere personalmente per il danno finanziario causato all’azienda che rappresenta, ai creditori sociali, a soci o di terzi danneggiati in caso di gestione negligente o fraudolenta dell’azienda.
Ecco perché è fondamentale che tu continui a leggere: ti forniremo un quadro sintetico degli strumenti disponibili per proteggere la tua posizione e il tuo patrimonio.
PROFILI DI RESPONSABILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI
La responsabilità degli amministratori verso i creditori sociali all’interno di una S.R.L. non è esplicitamente prevista dall’art. 2476 del Codice civile, né vi è alcun riferimento all’art. 2934 riguardante le società per azioni.
Tuttavia, i creditori sociali potrebbero agire in sostituzione della società stessa, avviando un’azione di responsabilità nei confronti dell’organo amministrativo. In alternativa, potrebbero fare valere una responsabilità per atto illecito ai sensi dell’art. 2043 del codice civile, qualora gli amministratori abbiano agito con colpa o dolo in violazione dei loro doveri Cassazione civile sez. I 3 giugno 2010, n. 13465. L’azione può essere proposta qualora si verifichi “l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale” e quando “il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti”. In questo modo, l’amministratore è personalmente e direttamente responsabile nei confronti del creditore sociale, come conseguenza della sua cattiva gestione.
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Tale responsabilità rappresenta un deterrente per comportamenti imprudenti da parte di chi gestisce l’impresa. Ad esempio, se l’amministratore presenta dichiarazioni dei redditi false o bilanci societari irregolari. È evidente che l’amministratore dovrà rispondere con il proprio patrimonio personale, in solido con la società, per le conseguenze delle sanzioni a carico di quest’ultima.
Come osservato dalla Suprema Corte (Cass. Civ. n. 27036/2007), “la redazione, approvazione e presentazione del Bilancio di esercizio, nonché la dichiarazione dei redditi, sono atti affidati per funzione all’amministratore e legale rappresentante della stessa”, e quindi sono imputabili a lui dal punto di vista fiscale e patrimoniale. Ciò significa che gli amministratori che presentano documenti fiscali falsi per conto della società, causando ad essa controlli, saranno responsabili in solido e, in caso di inadempienza della società, vedranno il proprio patrimonio personale utilizzato per pagare le somme dovute all’erario.
– ALTRI PROFILI DI RESPONSABILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI
Altri esempi di responsabilità degli amministratori nei confronti dei creditori sociali sono presenti negli articoli 2485 e 2486 del Codice civile. Queste norme stabiliscono la responsabilità degli amministratori verso la società, i soci, i creditori sociali e i terzi per danni derivanti da un ritardato o omesso accertamento delle cause di scioglimento della società e per la violazione dell’obbligo di gestire la società nel caso di cause di scioglimento, al fine di garantire l’integrità e il valore del patrimonio sociale.
In ogni caso, l’azione dei creditori nel perseguire il patrimonio degli amministratori sarà valutata caso per caso, alla luce della possibilità di provare una condotta dolosa direttamente volta a “distrarre il patrimonio sociale”.
COME PROTEGGERE IL PATRIMONIO
Quando un imprenditore intraprende un nuovo progetto, la scelta della forma giuridica da adottare diventa fondamentale per preservare il proprio patrimonio. In questa ottica, la decisione tra società di capitali o società di persone dovrebbe essere del tutto evidente.
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Nelle società di persone, come la ditta individuale, l’imprenditore è responsabile illimitatamente per tutti i debiti e gli obblighi assunti. Ciò significa che, in caso di insolvenza o dispute legali, tutti i soci saranno chiamati a rispondere con il proprio patrimonio personale per tali debiti.
Per proteggere il tuo patrimonio e renderlo distinto da quello della società, l’opzione migliore è scegliere una società di capitali. In questo caso, i soci sono responsabili solo per le quote di capitale investito e non possono essere richiamati a rispondere con i propri beni personali, a meno che non siano costretti a fornire garanzie personali per i finanziamenti concessi dalle banche. La scelta della forma societaria adeguata rappresenta il primo passo per un imprenditore che desidera proteggere i propri averi invece di lasciare tutto al caso. Gli amministratori delle società di capitali sono tenuti a rispondere civilmente per:
- Responsabilità contrattuale per inadempienze nei confronti della società.
- Inosservanza degli obblighi di preservazione dell’integrità del patrimonio sociale nei confronti dei creditori.
- Responsabilità extracontrattuale per comportamenti illeciti nei confronti dei soci o di terzi.
Gli amministratori devono adempiere ai propri doveri legali e statutari con la massima diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro competenze specifiche.
Nel caso in cui non adempiano a tali doveri, saranno soggetti a responsabilità e tenuti a risarcire i danni subiti dalla società stessa (articolo 2392, comma 1, del codice civile). Esaminiamo quindi quale modello societario potrebbe essere più adatto a proteggere il tuo patrimonio e le tue quote nella Società Operativa.
COMBINAZIONE TRA SOCIETA’ SEMPLICE E FAMIGLIA
L’impiego della Società Semplice per proteggere il proprio patrimonio e la propria famiglia raggiunge il massimo dell’eccellenza. La Società Semplice risulta particolarmente vantaggiosa se viene conferito all’interno le quote della dell’impresa operativa (S.R.L. o S.P.A.) e rappresenta uno strumento efficace per la protezione del proprio patrimonio da possibili crediti di terzi.
La Società Semplice dispone di un patrimonio proprio, separato dai patrimoni dei soci. Ciò significa che i beni conferiti nella società sono esenti dal rischio di aggressione da parte dei creditori personali dei soci. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente al fine di garantire l’impignorabilità della quota del socio e preservare l’efficacia delle misure di tutela patrimoniale.
Inoltre, è opportuno redigere un contratto sociale accurato che assicuri la massima protezione possibile nelle situazioni in cui il creditore individuale del socio promuova pignoramenti o azioni revocatorie per soddisfare il proprio credito. Un’ulteriore evoluzione potrebbe essere, sempre nell’ambito della protezione dei Soci, portare la Società Semplice verso uno “status” di Holding di Famiglia (una sorta di cassaforte dei beni familiari).
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Si ricorda in breve quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo della Società Semplice. Prima di tutto, la mancanza di rigidità formale consente ai soci di personalizzare gli accordi societari in base alle loro specifiche esigenze. Inoltre, i costi di gestione sono minimi. La Tutela del Patrimonio è un altro aspetto importante, poiché la Società Semplice centralizza l’attività di gestione dei patrimoni mobiliari o immobiliari. Inoltre, questa struttura facilita il passaggio dei beni dalla detenzione personale alla detenzione societaria. Un ulteriore vantaggio è l’assenza di obblighi di tenere scritture contabili o redigere bilanci.
Infine, i redditi generati dalla gestione di beni immobili sono soggetti a un trattamento fiscale più favorevole rispetto all’Irpef delle Persone Fisiche. È importante considerare attentamente il contesto personale, familiare e aziendale, nonché gli obiettivi specifici di tutela da perseguire.
LA QUESTIONE DELLA REVOCATORIA
La Società Semplice si rivela un mezzo straordinario anche per la difficoltà del creditore di richiedere il potere di “revocatoria”. La revocatoria è un’azione giudiziaria che il creditore può chiedere e ottenere solo dopo un lungo processo secondo il sistema normale del diritto civile.
Attraverso questo strumento, il creditore può chiedere al giudice di “revocare” uno o più atti posti dal socio debitore della Società Semplice, in modo tale che non siano applicabili per soddisfare le richieste di credito. La facoltà di revocare gli atti posti dal socio al momento di trasferire i beni nella Società Semplice è regolamentata dall’articolo 2901 del Codice Civile.
Questo contributo spiega che la revocabilità si può ottenere solo se si verificano due condizioni contemporaneamente:
- “Scientia Damni”: consiste nella consapevolezza da parte del debitore di arrecare un danno al creditore con il proprio atto.
- “Consilium Fraudis”: l’esistenza di un accordo tra il debitore e il terzo beneficiario dell’atto, nonostante il terzo fosse consapevole di arrecare un danno al creditore.
Quando il credito specifico del socio nasce successivamente alla costituzione della Società Semplice, il creditore deve dimostrare ulteriormente:
- Che il debitore era a conoscenza di una futura e potenziale richiesta di credito;
- Che l’atto posto fosse mirato a non soddisfare il creditore futuro;
- Che il terzo beneficiario abbia partecipato in modo fraudolento.
Il debitore attaccato dovrà semplicemente dimostrare gli obiettivi che intende perseguire, opponendosi a quanto affermato dal creditore, come ad esempio la trasmissione del patrimonio ai propri eredi. Poiché tali obiettivi sono dimostrati anche dal modo in cui vengono redatti nell’atto costitutivo, è fortemente consigliabile fare affidamento su un esperto in consulenza patrimoniale anziché limitarsi al solo notaio per la stesura dell’atto.
È evidente che il creditore avrà grande difficoltà a dimostrare l’illegalità, ai sensi dell’articolo 2901 del Codice Civile, nel caso in cui il debitore dichiari che l’operazione giuridica effettuata tramite la Società Semplice abbia come obiettivo la pianificazione successoria, una finalità legittima e tutelata dall’ordinamento legale. Poiché tale obiettivo è in contrasto con il concetto di “consilium fraudis” precedentemente citato, la richiesta di revocatoria del creditore sarà respinta, a condizione che l’atto costitutivo sia correttamente formulato, come indicato in precedenza.
Ricordiamo al lettore che l’azione di revocatoria dei beni conferiti ha una durata di 5 anni, termine oltre il quale i beni non possono più essere oggetto di revocazione.
SOCIETA’ SEMPLICE E QUOTE SOCIALI
La Società Semplice rappresenta un’ottima soluzione per proteggere i beni e le quote sociali grazie alla sua natura giuridica che prevede l’impignorabilità e l’insequestrabilità delle quote sociali. Questa caratteristica la rende uno strumento eccezionale nel panorama delle società di persone.
- Impignorabilità significa che i beni conferiti nella società non possono essere pignorati, ovvero non possono essere sequestrati e venduti all’asta per soddisfare i creditori.
- Insequestrabilità, invece, implica che tali beni non possono essere soggetti a sequestro cautelare, impedendo al proprietario di disporne per garantire i futuri creditori.
Le quote sociali in una Società Semplice sono strettamente legate alla persona del socio, il che le rende un bene personale non liberamente scambiabile. Questo è sancito dall’articolo 2252 del Codice Civile, che stabilisce che ogni trasferimento delle quote richiede il consenso unanime di tutti i soci. Questo regime rende l’esecuzione forzata delle quote praticamente impossibile, proteggendo ulteriormente i soci dalle azioni dei creditori.
Nonostante queste protezioni, ci sono casi in cui le Società Semplici sono state attaccate dai creditori particolari dei soci. In molte di queste situazioni, i creditori hanno ottenuto vittorie in tribunale a causa di errori o ambiguità presenti negli atti costitutivi della società. Questo evidenzia l’importanza di redigere con estrema attenzione e precisione l’atto costitutivo, assicurandosi che tutti gli aspetti legali siano adeguatamente coperti per evitare possibili vulnerabilità.
CONSIGLI PRATICI: Per evitare questi problemi, è fondamentale:
- Consultare un esperto: Assicurarsi che l’atto costitutivo sia redatto da un avvocato esperto in diritto societario.
- Aggiornare regolarmente i documenti societari: Assicurarsi che i documenti siano sempre aggiornati secondo le normative vigenti.
- Prevedere clausole specifiche: Inserire clausole che rafforzino l’impignorabilità e l’insequestrabilità delle quote sociali.
In conclusione, la Società Semplice offre strumenti di protezione efficaci, ma è essenziale prestare molta attenzione alla redazione dell’atto costitutivo e alla gestione delle quote per garantire una protezione completa contro le azioni dei creditori.
SOCIETA’ SEMPLICE E POTERI DEL CREDITORE PARTICOLARE
Secondo l’articolo 2270 del Codice civile, i creditori particolari dei soci hanno la possibilità di far valere i loro diritti sugli utili che spettano al debitore. Questo significa che, se un socio ha debiti personali, i suoi creditori possono richiedere che gli utili derivanti dalla partecipazione nella società siano utilizzati per soddisfare tali debiti.
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I creditori particolari possono inoltre intraprendere “azioni conservative”, ovvero misure per tutelare i loro interessi durante la liquidazione della società. Tuttavia, il loro potere è limitato: possono solo chiedere la liquidazione della quota del socio debitore, salvo che lo statuto societario non preveda diversamente. È fondamentale che il socio debitore sia consapevole di queste limitazioni e che lo statuto societario sia redatto con attenzione per evitare conflitti.
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L’articolo 2267 del Codice civile consente di limitare la responsabilità patrimoniale del socio alle obbligazioni sociali attraverso un accordo specifico nell’atto costitutivo. Questo accordo deve essere reso noto ai terzi e deve essere opponibile a essi. È essenziale che tale accordo sia redatto in modo chiaro e preciso, poiché senza un documento scritto e ben strutturato, le limitazioni non sarebbero valide nei confronti dei terzi, come stabilito da diverse sentenze delle Sezioni Unite.
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La corretta redazione delle regole costitutive di una Società Semplice è quindi di fondamentale importanza. La liquidazione della quota avviene sempre nei confronti del socio e non del creditore particolare, e la società è obbligata ad adempiere entro tre mesi alla richiesta di liquidazione della quota del socio, a meno che non sia avviata la liquidazione della società.
Per garantire una gestione efficace dei poteri del creditore particolare e per proteggere i diritti dei soci, è essenziale che lo statuto societario sia redatto con attenzione e precisione. Una consulenza legale esperta può essere di grande aiuto per assicurarsi che tutte le clausole sia corrette a beneficio dei soci e degli eredi.
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