SVILUPPARE UN PORTFOLIO INVESTIMENTI CON LA PEX

Gli imprenditori lungimiranti sono sempre alla ricerca di strategie efficaci per ottimizzare la gestione del patrimonio aziendale e personale. In Italia, le società di capitali come le SRL, le SPA e le Holding di famiglia dispongono di diverse opportunità per investire con saggezza, sfruttando al contempo i vantaggi fiscali offerti dalla normativa vigente. La diversificazione degli investimenti rappresenta un pilastro fondamentale per la salvaguardia e l’accrescimento del patrimonio nel medio e lungo periodo. Questo approccio permette di ridurre i rischi associati alle fluttuazioni dei mercati finanziari e di sfruttare al meglio le opportunità offerte da diversi settori e asset class.

Uno degli strumenti normativi più interessanti per le società di capitali è il regime di Partecipation Exemption (PEX). Questo regime permette, sotto certe condizioni, di non tassare i dividendi e le plusvalenze derivanti dalla partecipazione in altre società, sia italiane che estere. L’obiettivo è di favorire gli investimenti delle imprese in altre società, promuovendo così la crescita e l’espansione delle attività imprenditoriali. Per accedere a questi vantaggi fiscali, è necessario rispettare determinati requisiti, come il possesso minimo della partecipazione per un certo periodo e la sussistenza di determinate condizioni relative alla società partecipata.

Per un imprenditore che desidera diversificare gli investimenti della propria azienda o della propria holding di famiglia, è fondamentale valutare attentamente le opzioni disponibili e considerare l’adozione di una strategia di investimento ben ponderata. Questo potrebbe includere l’investimento in titoli azionari, obbligazionari, fondi d’investimento, ma anche in asset alternativi come immobili, arte o startup innovative. L’importante è operare una scelta informata, eventualmente con il supporto di consulenti finanziari ed esperti legali, per massimizzare i rendimenti e minimizzare i rischi, sempre nel rispetto delle normative vigenti. In questo modo, è possibile sfruttare le opportunità offerte dal mercato e dai vantaggi fiscali per accrescere e proteggere il patrimonio aziendale e personale.

ANCHE TU DEVI CONOSCERE IL SISTEMA DELLA PEX

Il sistema PEX, o Partecipation Exemption, rappresenta una delle opzioni più interessanti per gli imprenditori italiani che detengono partecipazioni in società. Questo regime fiscale, infatti, offre la possibilità di beneficiare di un trattamento di favore sugli utili che provengono da queste partecipazioni, alleggerendo in modo significativo il carico fiscale. La sua applicazione è disciplinata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che stabilisce i criteri e le condizioni per poter accedere a questo regime.

Per poter usufruire del regime PEX, è necessario che le partecipazioni non siano detenute da persone fisiche, ma da soggetti IRES (Imposte sui Redditi delle Società), come le società di capitali. Inoltre, è richiesto che la partecipazione sia detenuta per un periodo minimo, solitamente di un anno, e che la società partecipata non si trovi in paradisi fiscali. Questi requisiti sono fondamentali per garantire che il regime sia applicato in modo corretto e per evitare abusi.

L’aspetto più vantaggioso del PEX è la possibilità di escludere dalla base imponibile IRES una percentuale significativa degli utili derivanti da dividendi o plusvalenze sulla vendita delle partecipazioni, riducendo così l’imposta dovuta. Questo si traduce in un considerevole risparmio fiscale per le imprese che possono accedere al regime. Inoltre, il PEX stimola gli investimenti delle imprese in altre società, contribuendo a dinamizzare l’economia. Tuttavia, è importante consultare un esperto in materia fiscale per assicurarsi di rispettare tutti i requisiti necessari e massimizzare i benefici offerti da questo regime.

FACCIAMO UN ESEMPIO CONCRETO

Gestire una SRL comporta non solo la comprensione delle dinamiche interne dell’azienda, ma anche la conoscenza di come interagire e beneficiare delle relazioni esterne, come le partecipazioni in altre società. Un aspetto fondamentale di questa interazione è rappresentato dalla gestione dei dividendi ricevuti da queste partecipazioni. La normativa fiscale italiana offre un trattamento vantaggioso per i dividendi incassati da società che detengono quote di altre SRL.

Quando una SRL riceve dividendi da un’altra società di cui possiede delle quote, il dividendo percepito è soggetto a tassazione in modo molto favorevole. La legge prevede che solo il 5% dell’importo del dividendo ricevuto sia considerato come base imponibile su cui calcolare le imposte dovute dalla società ricevente. Ciò significa che se una SRL riceve 100.000 € di dividendo da un’altra SRL, le tasse saranno calcolate solo su 5.000 € (ovvero il 5% di 100.000 €), riducendo significativamente l’onere fiscale.

Questo meccanismo fiscale è stato ideato per incentivare le società a investire in partecipazioni aziendali, sostenendo così lo sviluppo e la crescita nel tessuto economico e imprenditoriale italiano. È un vantaggio non trascurabile che può avere un impatto significativo sulla strategia finanziaria di un’azienda, permettendo di reinvestire i risparmi fiscali in ulteriori iniziative imprenditoriali o nella stessa gestione aziendale. 

PERCHE’ E’ IMPORTANTE L’INVESTIMENTO NEI MERCATI FINANZIARI?

L’importanza di comprendere e sfruttare i benefici fiscali legati agli investimenti sui mercati finanziari è cruciale per gli imprenditori e i titolari di aziende familiari o Holding. Questo approccio non solo offre una diversificazione del portafoglio investimenti, ma apre anche la possibilità di ottimizzare la gestione fiscale del patrimonio aziendale e personale. Investire in azioni di aziende, sia italiane che internazionali, attraverso la propria società, permette di accedere a regimi fiscali potenzialmente più vantaggiosi rispetto agli investimenti realizzati come privati. Ciò può tradursi in un significativo risparmio fiscale, che a sua volta può essere reinvestito per promuovere ulteriormente la crescita e la stabilità dell’impresa.

Inoltre, la scelta di investire tramite una società permette agli imprenditori di sfruttare strumenti e strategie finanziarie più sofisticate, spesso con una soglia di accesso più elevata per i privati cittadini. Questo include la possibilità di partecipare a round di finanziamento privati, acquistare quote di società non quotate in borsa o investire in prodotti finanziari con un profilo di rischio/rendimento diverso da quelli tipicamente accessibili ai singoli investitori. La capacità di diversificare in questo modo può contribuire a proteggere l’azienda e il patrimonio personale da volatilità e rischi specifici di settore, aumentando al contempo le potenzialità di rendimento degli investimenti.

La sfida per gli imprenditori risiede nel navigare la complessità del sistema fiscale e delle regolamentazioni di mercato, sia a livello nazionale che internazionale. È fondamentale, quindi, avvalersi della consulenza di esperti in materia fiscale e finanziaria che possano guidare nella scelta delle migliori opzioni di gestione del patrimonio finanziario in linea con gli obiettivi aziendali e personali. POSSO CON LA HOLDING o CON L’IMPRESA

E’ POSSIBILE INVESTIRE IN ETF O FONDI?

Investire in fondi comuni di investimento o ETF (Exchange Traded Funds) rappresenta una delle decisioni più significative per chi desidera diversificare il proprio portafoglio di investimenti. Entrambe le opzioni offrono vantaggi unici, ma è fondamentale comprendere le loro differenze prima di prendere una decisione.

I Fondi Comuni di Investimento sono gestiti attivamente da professionisti che selezionano e monitorano gli investimenti del Fondo. Questo può offrire l’opportunità di superare il mercato, ma spesso comporta costi di gestione più elevati. D’altra parte, gli ETF sono generalmente gestiti in modo passivo e replicano l’andamento di un indice di mercato specifico, come ad esempio l’S&P 500. Questo li rende meno costosi in termini di commissioni di gestione e offre maggiore trasparenza e flessibilità, poiché possono essere acquistati e venduti come azioni durante le ore di mercato.

Tuttavia, è importante notare che, in base al regime fiscale PEX, al momento gli ETF e i Fondi Comuni di Investimento non sono contemplati per chi desidera investire attraverso una società. Questo significa che, per godere dei benefici fiscali offerti dal regime PEX, gli investitori dovrebbero considerare l’acquisto diretto di azioni anziché l’investimento in ETF o Fondi Comuni. Questa limitazione implica una maggiore attenzione nella scelta della strategia di investimento, soprattutto per chi investe attraverso una società e desidera ottimizzare la propria esposizione fiscale.

COME INVESTIRE IN BORSA CON UNA HOLDING

Investire in borsa attraverso una società, spesso chiamata Holding, può essere un’opzione valida per diversificare il proprio portafoglio di investimenti e ottenere potenziali benefici fiscali. Tuttavia, è fondamentale approcciarsi a questa strategia con conoscenza e prudenza, per evitare decisioni affrettate e potenzialmente dannose.

In primo luogo, è essenziale organizzare l’investimento in maniera strutturata. Questo significa pianificare attentamente la propria strategia di investimento, definendo obiettivi chiari e un orizzonte temporale adeguato. È importante anche condurre un’analisi approfondita delle diverse opzioni di investimento disponibili, valutando i rischi e i potenziali rendimenti associati a ciascuna di esse. La diversificazione del portafoglio, ovvero la distribuzione degli investimenti su diverse classi di asset, è una pratica raccomandata per mitigare i rischi.

Avere un minimo di esperienza nel campo degli investimenti è un altro fattore cruciale. Se non si possiede una conoscenza adeguata del mercato azionario e delle dinamiche finanziarie, è consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario professionista. Un esperto può offrire preziosi consigli su come strutturare il portafoglio, oltre a fornire indicazioni su come gestire le fluttuazioni del mercato e su come valutare le opportunità di investimento in modo critico.

Infine, è importante riconoscere che investire in azioni comporta un impegno di tempo significativo e un grado di rischio più elevato rispetto ad altre forme di investimento. Per questo motivo, una strategia equilibrata che combini strumenti finanziari diversi può rappresentare la soluzione ottimale per molti investitori. Questo approccio può aiutare a bilanciare il potenziale di crescita delle azioni con la stabilità di investimenti meno volatili, come obbligazioni o fondi di investimento a reddito fisso, ottimizzando il rapporto rischio-rendimento del portafoglio nel lungo termine.

INVESTIRE IN AZIONI IN MODO DILIGENTE

Investire in azioni richiede un approccio diligente e informato per massimizzare i rendimenti e minimizzare i rischi. La strategia suggerita, che coinvolge la creazione di una holding e il reinvestimento dei dividendi, è un esempio di come gli investitori possono strutturare i loro investimenti in modo efficiente dal punto di vista fiscale e strategico.

Prima di tutto, è fondamentale comprendere il valore e il potenziale di crescita delle aziende in cui si intende investire. Questo richiede una ricerca approfondita sulle performance passate dell’azienda, la sua posizione nel mercato, la stabilità finanziaria, e le prospettive future. Analizzare i bilanci, i rapporti annuali e le news recenti può fornire insight preziosi sulla salute e le prospettive di crescita dell’azienda.

In secondo luogo, la diversificazione del portafoglio è cruciale. Non mettere tutti i propri risparmi in un’unica azienda o settore riduce il rischio di perdite significative in caso di calo delle azioni di quella specifica azienda o settore. Invece, distribuire l’investimento in diverse aziende di vari settori può aiutare a bilanciare il rischio e sfruttare diverse opportunità di crescita.

Infine, la pazienza e la visione a lungo termine sono essenziali. Il mercato azionario è volatile e può essere influenzato da numerosi fattori esterni. Mantenere un approccio a lungo termine e resistere alla tentazione di vendere in caso di piccole fluttuazioni di mercato può essere una strategia vincente. Reinvestire i dividendi, come suggerito, può accelerare la crescita del patrimonio grazie all’effetto del compounding, ovvero l’accumulo di interessi sui dividendi reinvestiti.

Investire in azioni non è privo di rischi, ma con un approccio diligente, informato e strategico, è possibile costruire un portafoglio solido che genera rendimenti nel tempo. La chiave è la ricerca, la diversificazione, la pazienza e l’adozione di una visione a lungo termine.

A CHI CONVIENE INVESTIRE CON L’AZIENDA

Investire attraverso l’azienda rappresenta una strategia finanziaria astuta per coloro che si trovano alla guida di imprese solide, con un capitale consistente accumulato nel tempo. Questo approccio è particolarmente vantaggioso per gli imprenditori che desiderano ottimizzare la gestione delle risorse finanziarie aziendali, evitando al contempo onerosi oneri fiscali che deriverebbero dalla distribuzione diretta di profitti ai soci. In questo modo, le risorse vengono reinvestite all’interno della stessa entità giuridica, consentendo un ampliamento dell’attività o l’esplorazione di nuove opportunità di investimento senza incorrere in penalizzazioni fiscali immediate.

Le aziende a conduzione familiare, spesso caratterizzate da una lunga storia e da una tradizione imprenditoriale radicata, trovano in questa strategia un’opportunità per perpetuare la crescita e la stabilità economica attraverso le generazioni. Inoltre, gli imprenditori che hanno costruito da zero la propria realtà aziendale possono sfruttare questa tattica per salvaguardare e incrementare il patrimonio all’interno della propria Holding. La riutilizzazione intelligente dei profitti aziendali per finanziare ulteriori investimenti o per espandere l’attività consente di mantenere una solida base finanziaria e di progettare uno sviluppo sostenibile nel tempo.

In sintesi, questa modalità di investimento si rivela ideale per chi mira a una crescita finanziaria a lungo termine dell’azienda, privilegiando l’accumulo e la reinvestizione delle risorse interne piuttosto che la distribuzione immediata dei profitti. 

A CHI INVECE NON CONVIENE

Ci sono decisioni nella vita che, seppur allettanti in superficie, possono rivelarsi controproducenti una volta analizzate più a fondo. In particolare, l’idea di investire il proprio patrimonio personale in una società può sembrare una mossa astuta per chi cerca di diversificare le proprie fonti di reddito o di dare una svolta alla propria attività imprenditoriale. Tuttavia, ciò non si rivela conveniente per tutti.

Se sei un privato, ad esempio, e stai valutando di trasferire i tuoi beni all’interno di una società, è fondamentale considerare i costi e gli adempimenti che questo comporta. La gestione aziendale richiede non solo un investimento finanziario iniziale, ma anche il sostegno continuo di costi operativi e burocratici, che possono erodere i potenziali benefici. Inoltre, l’entità della complessità legale e fiscale può risultare soverchiante per chi non è abituato a navigare in tali acque. La domanda da porsi è: vale la pena complicarsi la vita?

Altrettanto importante è considerare il proprio orizzonte temporale. Investire in una società richiede una visione a lungo termine, dato che i frutti di tali investimenti spesso maturano nel corso di molti anni. Se non disponi di questa prospettiva temporale, o se hai intenzioni di vendere la tua azienda a breve termine, ad esempio entro cinque anni con l’obiettivo di andare in pensione, allora questa strategia potrebbe non essere adatta a te. Gli obiettivi di breve termine richiedono soluzioni più agili e meno vincolanti, capaci di garantire liquidità e flessibilità.

In sintesi, prima di procedere con decisioni di investimento significative, è cruciale valutare attentamente la propria situazione individuale, gli obiettivi a lungo termine e la propria tolleranza al rischio. In alcuni casi, la scelta più saggia potrebbe essere quella di evitare complicazioni inutili e di cercare vie più semplici e dirette per raggiungere i propri obiettivi finanziari.

IN CONCLUSIONE

Gestire il patrimonio aziendale richiede una serie di competenze e strumenti che, sebbene simili a quelli impiegati nella gestione del patrimonio individuale, sono applicati su una scala e con una complessità maggiori.

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La legge, infatti, offre alle aziende una varietà di strumenti avanzati che consentono alle aziende di ottimizzare la gestione delle risorse, minimizzare le passività fiscali e proteggere gli asset da potenziali rischi, offrendo così una solida base per la crescita e l’espansione.

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