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Consulenze riservate per imprenditori, professionisti e famiglie.
Ti guidiamo nella protezione e pianificazione patrimoniale e nella trasformazione delle strutture societarie in leve strategiche.

 

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SETTORI IN CUI OPERIAMO

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Protezione patrimoniale da creditori, rischi professionali e imprevisti familiari.

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Pianificazione della successione e dei passaggi generazionali senza conflitti.

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Creazione e gestione di Holding e Società di partecipazione di gruppo.

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Riorganizzazione societaria e consolidamento di gruppi e partecipazioni.

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Ottimizzazione fiscale e pianificazione finanziaria integrata d’impresa.

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Strutture estere e pianificazione internazionale in regime conforme.

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Architetture patrimoniali per famiglie imprenditoriali e professionisti.

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Strutturazione di fondi e veicoli dedicati a investimenti e sviluppo.

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Modelli di governance per coordinare società, immobili e partecipazioni.

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Pianificazione strategica per attrarre soci, investitori e partner.

SETTORI IN CUI OPERIAMO

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Protezione patrimoniale da creditori, rischi professionali e imprevisti familiari.

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Pianificazione della successione e dei passaggi generazionali senza conflitti.

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Creazione e gestione di Holding e Società di partecipazione di gruppo.

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Riorganizzazione societaria e consolidamento di gruppi e partecipazioni.

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Ottimizzazione fiscale e pianificazione finanziaria integrata d’impresa.

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Strutture estere e pianificazione internazionale in regime conforme.

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Architetture patrimoniali per famiglie imprenditoriali e professionisti.

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Strutturazione di fondi e veicoli dedicati a investimenti e sviluppo.

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Modelli di governance per coordinare società, immobili e partecipazioni.

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Pianificazione strategica per attrarre soci, investitori e partner.

CHE COSA POSSIAMO FARE?

Creare e strutturare Holding per coordinare società, patrimoni e partecipazioni familiari.

La Holding non è un contenitore fiscale, ma uno strumento per rimettere ordine nel disordine. Serve a ricomporre patrimoni dispersi tra familiari, partecipazioni incrociate, immobili nelle operative e poteri non coordinati. Molte imprese familiari crescono senza una struttura chiara. Di conseguenza, nel tempo accumulano rischi e inefficienze che diventano fragilità.

In realtà, la Holding non risolve problemi a valle: li previene. Evita che ciò che oggi non si vede, domani blocchi tutto.

Un impianto ben progettato consente di evitare la frammentazione delle partecipazioni in caso di successione, garantendo continuità e comando. Allo stesso tempo, isola i poteri decisionali in una sede superiore, impedendo che le tensioni familiari si trasferiscano nelle operative. Con una Family Governance scritta in modo preciso — diritti di voto, regole di veto, accesso al capitale, limiti alla cessione — si costruisce una regia blindata, stabile e duratura.

La struttura definisce un ordine decisionale che riduce il conflitto e rafforza la coerenza nel lungo periodo.

La Holding consente anche di separare gli asset strategici dal rischio d’impresa, mantenendoli fuori dal perimetro operativo. In questo modo, protegge ciò che genera valore e consente di pianificare in sicurezza. Centralizza funzioni trasversali come tesoreria, pianificazione, coordinamento e gestione del rischio. Ciò migliora il profilo bancario, facilita il dialogo con creditori e investitori e offre un interlocutore unico per chi entra nelle operative.

Pertanto, una struttura ordinata permette di consolidare risultati contabili e fiscali, rafforzare la lettura esterna e accedere ai regimi di gruppo — PEX, consolidato, trasparenza e gruppo IVA. In ambito successorio e donativo, consente di applicare esenzioni e regole che resterebbero precluse in assenza di regia. Pertanto, la Holding diventa una vera architettura di governo, capace di dare continuità e protezione, non un semplice artificio fiscale.

Blindare il patrimonio e tutelare gli asset personali e societari da rischi e creditori.

Proteggere il proprio patrimonio significa costruire una regia stabile, documentabile e resistente nel tempo. Non basta intestare ai figli o affidarsi a statuti standard. Errori formali, crisi familiari o successioni gestite male sono le vere cause della dispersione.

Per questo motivo, intervenire prima consente di decidere con lucidità. Dopo, spesso, è troppo tardi.

Società Semplice.
Immobili, quote, opere d’arte o liquidità possono essere conferiti in un veicolo familiare che garantisce governance blindata, continuità successoria e piena segregazione funzionale.
Non vi è obbligo di bilancio e le clausole statutarie sono personalizzabili.
In questo modo, la Società Semplice diventa un presidio discreto, flessibile e conforme al diritto civile.

Strutture Fiduciarie.
In alcuni casi, quando occorre un vincolo irrevocabile su determinati beni, è possibile attivare trust regolati dalla normativa italiana.
Servono a disciplinare assetti successori, a rafforzare la protezione familiare o a prevenire conflitti.
Nessun impianto estero e nessuna costruzione artificiosa: solo strumenti legittimi, trasparenti e pienamente opponibili.

Separazione Usufrutto / Nuda Proprietà.
Questa soluzione consente di controllare la destinazione di un immobile evitando pignoramenti, successioni incerte o intestazioni rischiose.
Va adottata solo se coerente con il contesto e dopo un’analisi puntuale degli effetti civilistici e fiscali.
Di conseguenza, assicura ordine e protezione senza introdurre rigidità inutili.

Vincoli di Destinazione.
Allo stesso modo, in presenza di esigenze familiari specifiche è possibile istituire vincoli opponibili ex art. 2645-ter c.c., oppure revisionare fondi patrimoniali già esistenti e oggi inefficaci.
Ogni vincolo deve rispondere a una funzione reale e produrre effetti tangibili, non solo formali.

Donazioni Blindate.
Nessuna donazione dovrebbe essere effettuata senza perizia, analisi di revocabilità e verifica di imposte e legittime.
Quando opportuno, si combinano usufrutto, statuti e accordi post-donazione.
In questo modo l’atto diventa una garanzia di stabilità e non una vulnerabilità.

In definitiva, proteggere significa costruire un sistema che tenga nel tempo, nel diritto e nei fatti. Se il patrimonio è reale, servono strumenti reali — non soluzioni apparenti.

Analizzare la pignorabilità e la sequestrabilità delle quote sociali e dei beni aziendali.

La quota di una SRL non è un bene protetto. È l’elemento più esposto dell’intero impianto societario e può essere colpito da sequestri, pignoramenti o blocchi cautelari. A differenza delle società di persone — dove la partecipazione non è aggredibile né trasferibile coattivamente — quella in una SRL può essere venduta forzatamente. I dividendi, inoltre, possono essere incamerati dai creditori. Nessuno statuto standard elimina questo rischio.

Con il nuovo Codice della Crisi d’impresa, la responsabilità degli amministratori e dei soci “inerti” è cresciuta fino ad avvicinarsi a quella personale degli accomandatari. Pertanto, la forma giuridica e l’intestazione delle partecipazioni non possono più essere scelte per abitudine. Devono rispondere a logiche di protezione e di sostenibilità fiscale.

In questo contesto interveniamo sulla tutela delle quote e sulla ristrutturazione delle intestazioni. Le soluzioni devono essere coerenti, documentabili e pienamente sostenibili nel diritto e nel fisco. Ogni impianto va progettato con equilibrio, non con artifici.

Intestazione indiretta tramite Società Semplice.
In questo modello, la SRL è detenuta da una Società Semplice familiare. La quota resta formalmente fuori dal patrimonio personale e non è aggredibile dai creditori. Ogni potere di voto, gestione o trasmissione è definito nello statuto della SS. Non vi è obbligo di bilancio né si applica la disciplina delle società di comodo. È la soluzione più usata per proteggere patrimoni aziendali e familiari su base intergenerazionale.

Intestazione tramite SAS con socio fiduciario.
In alternativa, la partecipazione può essere intestata a una SAS, con soci accomandanti e accomandatari selezionati. La struttura garantisce maggiore protezione e può offrire vantaggi fiscali temporanei nella distribuzione dei dividendi. Tuttavia, è più rigida della Società Semplice e va adottata solo in contesti precisi e temporanei.

Architetture miste (SAS → SS → SRL).
Nei casi complessi è possibile separare la governance familiare (SS) dalla titolarità giuridica esposta (SAS). In questo modo si combinano segregazione, trasparenza fiscale e autonomia gestionale. Tali architetture devono essere adottate solo dopo verifica dei flussi, delle esposizioni e delle finalità ereditarie.

La protezione delle partecipazioni non si improvvisa. Non basta costituire una Holding o aggiungere una clausola nello statuto. Serve una struttura invisibile ai creditori, ma pienamente documentabile davanti al notaio, al giudice o alla banca. Solo così la quota diventa un asset realmente difendibile e coerente con la regia patrimoniale complessiva.

Pianificare la successione ereditaria e i passaggi generazionali con strumenti stabili.

La successione non è un testamento. È una strategia di continuità patrimoniale che si fonda su tre variabili: i diritti dei legittimari, le donazioni pregresse e la quota realmente disponibile. Intestare con anticipo o “scrivere qualcosa per tempo” non basta. Se l’impianto non è coerente, gli eredi troveranno margini per contestare, bloccare o paralizzare il trasferimento. Ogni atto privo di regia può essere impugnato, trascurato o persino ignorato.

La pianificazione inizia con una ricognizione completa: quadro dei beni, atti pregressi, composizione familiare e posizionamento dei soggetti. Solo dopo è possibile determinare la disponibilità effettiva e individuare gli strumenti idonei. In questa fase il problema non è quasi mai la volontà, ma l’asimmetria tra valori, quote e persone, che genera squilibri difficili da sanare.

Ogni passaggio eredito-patrimoniale deve essere costruito su cinque piani: giuridico, economico, fiscale, relazionale e operativo. È necessario sapere chi detiene cosa, con quali poteri e quale sarà l’effetto concreto del decesso sull’equilibrio complessivo. Spesso la soluzione più efficace non è trasferire, ma evitare che quote o immobili finiscano in mani sbagliate. In altri casi occorre correggere intestazioni errate, rafforzare la titolarità o neutralizzare contenziosi futuri.

Nessuna volontà regge se non è sostenuta da atti opponibili, governance coerente e strumenti stabili. Non basta nominare un esecutore testamentario o confidare in una nuda proprietà risalente. Servono atti notarili, clausole di trasmissione, patti familiari e veicoli di protezione già attivi prima dell’evento critico. Solo così il passaggio generazionale diventa un processo ordinato, capace di durare nel tempo e garantire continuità tra le generazioni.

Massimizzare il valore di cessione dell’impresa attraverso pianificazione e governance.

Cedere un’azienda non significa uscire, ma trasferire valore in modo strutturato, efficiente e protetto. Le motivazioni possono essere molteplici — assenza di successori, nuova progettualità, tensioni familiari o apertura a capitali esterni — ma l’obiettivo reale resta uno: massimizzare ciò che l’impresa vale oggi e blindare quel risultato al momento del trasferimento, senza errori di impianto.

Il prezzo non dipende da un semplice moltiplicatore, ma dalla qualità dell’architettura societaria e fiscale, dalla tenuta contabile, dalla governance e dal modo in cui l’operazione viene gestita. In questa fase, chi acquista non valuta solo i numeri: analizza rischi, coerenza dei flussi e stabilità nel tempo. Di conseguenza, un’impresa priva di perimetro, con statuti inefficaci o soci disallineati, perde valore prima ancora della due diligence.

Nella fase di pre-cessione interveniamo con una regia tecnica completa: blindatura dei poteri, ridefinizione dei rapporti tra soci, verifica del perimetro cedibile, bonifica fiscale e predisposizione dell’information memorandum. Ogni dettaglio — dai documenti alle clausole — contribuisce a rafforzare la trattativa e a garantire al venditore pieno controllo fino al closing.

Non operiamo su microimprese o realtà occasionali. Affianchiamo imprenditori con organizzazioni solide e obiettivi chiari, costruendo l’intero processo con metodo, riservatezza e continuità. La vendita non rappresenta la fine di un percorso, ma l’avvio di una nuova architettura patrimoniale, quella che trasforma il risultato ottenuto in stabilità e visione di lungo periodo.

Sviluppare progetti aziendali e familiari con strategie integrate e regia patrimoniale.

Affianchiamo imprenditori e famiglie in operazioni che richiedono metodo, visione e decisioni irreversibili. Ogni intervento nasce da una regia tecnica che integra diritto, fiscalità e finanza con obiettivi concreti. Non esistono modelli standard: ogni progetto è calibrato sulla realtà specifica di chi lo affida.

Ristrutturiamo assetti personali, societari e familiari per ridurre il carico fiscale e ricomporre l’equilibrio complessivo nel pieno rispetto delle normative. Miglioriamo la liquidità attraverso modelli di governo chiari, distribuzione controllata e gestione separata delle risorse. Allo stesso tempo, proteggiamo immobili, partecipazioni e capitali da rischi professionali, conflitti interni o eventi successori, assicurando coerenza e opponibilità nel lungo periodo.

Ogni decisione nasce da una visione coordinata tra aspetti fiscali, giuridici, successori e finanziari. La pianificazione degli investimenti si fonda su strumenti giuridici coerenti con il rischio e con gli obiettivi del nucleo familiare. Operiamo solo con soluzioni documentabili, opponibili e conformi in sede fiscale e legale, garantendo tracciabilità e solidità nel tempo.

Il nostro lavoro non si esaurisce nella consulenza iniziale. Prosegue nella direzione continuativa dei gruppi in evoluzione, offrendo regia strategica in contesti delicati e ad alta responsabilità intergenerazionale. Ogni impianto deve poter resistere nel tempo, nel diritto e nei fatti. Questo è il significato reale della consulenza patrimoniale: metodo, coerenza e continuità.

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Costo: 300 €

(IVA ESCLUSA)

Durata: 60 minuti | Modalità: online o in presenza ( Milano)
Pagamento anticipato: Carta, PayPal o Bonifico
 
 
Ogni consulenza è un atto di metodo.
Si lavora su casi concreti, con riservatezza assoluta e regia diretta.
Non esistono automatismi, solo decisioni strutturate.

La consulenza è gratuita?

La consulenza è a pagamento, riservata e qualificata. Non prevede colloqui preliminari, pareri informali o risposte esplorative. Ogni sessione richiede analisi del caso, preparazione tecnica e assunzione di responsabilità. È pensata per chi deve decidere su patrimoni, società o passaggi generazionali, non per chi cerca informazioni generiche.

Gli articoli e i casi studio pubblicati sul sito restano liberamente consultabili. La consulenza, invece, è rivolta a situazioni concrete e viene condotta con metodo: struttura giuridica coerente, documentazione verificabile, indicazioni operative opponibili.

Se disponi già di un commercialista o di un legale, il nostro intervento non si sovrappone: si affianca in modo strategico e indipendente, offrendo una regia tecnica utile anche a supporto delle loro decisioni.

Come si acquista la consulenza?

Dopo aver compilato il modulo di richiesta riceverai un’e-mail con il riepilogo e le istruzioni per il pagamento.

La consulenza ha un costo di € 300 + IVA (totale € 366) e può essere saldata con carta di credito, PayPal o bonifico bancario anticipato. Il pagamento anticipato garantisce riservatezza, tracciabilità e qualità: ogni appuntamento viene calendarizzato solo dopo la conferma contabile.

ESP S.R.L. SOCIETÀ BENEFIT
IBAN: IT59A0329601601000067380951
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Causale: Consulenza Strategica – Nome e Cognome / Denominazione Sociale

E-mail per invio distinta: info@matteorinaldi.net

Riceverai regolare fattura elettronica nel tuo cassetto fiscale.

È consigliabile verificare la correttezza dei dati inseriti nel modulo prima di procedere.

Non sono previsti incontri esplorativi né colloqui gratuiti: ogni sessione viene preparata con attenzione e ha uno scopo preciso – fornire indicazioni operative, concrete e immediatamente applicabili.

Quanto dura e come si svolge?

La consulenza dura 60 minuti effettivi e si svolge in videocall riservata (Zoom o Google Meet). Su richiesta, può tenersi anche in presenza presso i nostri uffici di Milano.

Un’ora è sufficiente nella maggior parte dei casi: gestione di una o due società, protezione di immobili o partecipazioni, pianificazione successoria o scelte fiscali mirate.

Quando il contesto è più articolato – gruppi complessi, fiscalità internazionale o asset multilivello – può essere concordata una seconda sessione, solo se strettamente necessaria.
Per ottenere valore reale fin da subito è importante inviare una richiesta chiara, completa e ben circoscritta: ogni minuto è dedicato al caso concreto, senza premesse teoriche né contenuti informativi.

Possono partecipare anche figure chiave del nucleo familiare o societario – figli, soci, collaboratori – se funzionali alla decisione.

Quando sono già presenti un commercialista o un legale, l’intervento non si sovrappone: si integra come regia tecnica indipendente, a supporto della loro attività.

Cosa succede dopo il primo incontro?

Dopo la sessione, se il caso presenta margini di intervento reali, definiamo insieme un percorso su misura. Le priorità vengono fissate in base alla struttura patrimoniale, agli obiettivi e ai tempi del cliente. Non esistono automatismi né format ricorrenti: ogni passaggio nasce da ciò che serve, non da ciò che è previsto.

Quando invece non emergono le condizioni per procedere, lo dichiariamo con trasparenza. La consulenza deve produrre valore concreto e misurabile, non un atto formale. In ogni caso il cliente riceve una mappa decisionale chiara — cosa fare, cosa evitare, quali rischi tenere sotto controllo — che resta un riferimento operativo anche senza incarico successivo.

Ogni decisione è fondata su metodo e realtà: non teorie, ma direzioni pratiche che rendono ogni scelta sostenibile nel tempo.

Cosa succede se il mio caso è troppo complesso per una singola consulenza?

Quando il contesto è articolato — gruppi societari, patrimoni estesi, operazioni internazionali o situazioni già sotto pressione — la prima consulenza serve a verificare se esistono le condizioni per intervenire con metodo. L’obiettivo non è risolvere tutto in un’ora, ma comprendere l’ordine logico con cui agire, le priorità e i limiti tecnici entro cui muoversi.

Se emergono margini concreti, costruiamo un percorso dedicato: più fasi, obiettivi chiari, verifiche periodiche e responsabilità definite. Ogni fase è documentata, fiscalmente sostenibile e giuridicamente opponibile. Nulla viene avviato senza coerenza e senza una reale utilità per il cliente.

La complessità non è un ostacolo, ma una condizione che richiede regia. È in questi casi che il metodo fa la differenza: disciplina, analisi e decisione, prima che l’urgenza diventi necessità.

Cosa ottengo concretamente dalla consulenza?

La consulenza restituisce una visione ordinata della propria situazione patrimoniale, familiare o societaria. In un’ora di lavoro vengono chiariti i punti critici, i margini di rischio e le opportunità reali. Non è una due diligence né un piano operativo completo, ma la fase selettiva che consente di capire dove intervenire, con quali strumenti e con quale priorità.

Serve a distinguere ciò che è urgente da ciò che può attendere, eliminando confusione e sovrapposizioni tra professionisti, società e patrimoni. È il momento in cui le ipotesi diventano direzioni, e le decisioni trovano una forma concreta. Ogni percorso serio inizia da qui: un punto fermo, verificabile e coerente, da cui costruire tutto il resto.