Quali sono gli strumenti finanziari a disposizione delle PMI italiane per farle crescere ed essere sempre più competitivi in un mercato sempre in continua trasformazione?

In questo contributo abbiamo provato a sintetizzare le principali soluzioni, organizzandole in base al bisogno aziendale a cui rispondono.

1 FINANZIAMENTO DEL CIRCOLANTE

– FATTURE EMESSE A CLIENTI

Rispetto alle tradizionali forme credito (es. anticipo fatture e R.I.B.A.), ci sono altre soluzioni che permettono all’impresa di supportare il proprio capitale circolante, attraverso 3 forme:

  • Finanziamento fatture pro-solvendo, paragonabile all’anticipo fatture, lascia in capo all’azienda che lo richiede l‘obbligo di chiudere nei tempi concordati il finanziamento concesso. In particolari casi, la cessione della fattura può essere pro-soluto, analogo alla logica del Factoring;
  • Finanziamento di filiera, paragonabile al reverse factoring, in cui l’azienda a capo della catena (sponsor), appoggiandosi a una piattaforma digitale, permette a fornitori strategici, di ottenere l’anticipo delle proprie fatture, garantendone il pagamento;
  • Invoice trading, paragonabile alla cessione pro-soluto, prevede la vendita attraverso aste della fattura che viene acquistata e cambia di proprietà, sollevando l’azienda dal rischio di incasso/insolvenza.

Queste forme permettono all’impresa di avere una quota di finanziamento della fattura, dedotta della quota di commissione che spetta al finanziatore/compratore.

PRO

  • In caso di lunghi tempi d’incasso fatture da clienti
  • Per analizzare l’affidabilità del cliente e ridurre i tempi dell’eventuale erogazione
  • Per ridurre i limiti di concentrazione di clienti sulle linee bancarie di anticipo fatture
  • Sia in presenza di una catena di fornitura
  • In caso di accesso al credito limitato, ma con clienti buoni e con rapporti ricorrenti
  • Per liberare spazio sulle linee di credito ordinarie

CONTRO

  • Se si hanno clienti non solvibili
  • Se serve liquidità per finanziare attività a medio termine (ad es. investimenti) 
  • Per fatture scadute e non ancora pagate 
  • Per anticipo contratti e finanziamento ordini

– CAMBIALI FINANZIARIE

Le cambiali finanziarie consentono invece alle PMI di finanziarsi a breve termine direttamente sul mercato, con titoli immediatamente esecutivi per gli investitori e costi inferiori al credito bancario.

Le imprese non quotate su mercati regolamentati per emettere una cambiale finanziaria devono avere il bilancio certificato e, solo le PMI, devono essere assistite da uno sponsor, come una banca o una SGR, che oltre a supportarla nella fase di emissione e di collocamento del titolo, manterrà nel proprio portafoglio, sino alla scadenza della cambiale, una quota del titolo stesso.

PRO

  • Per iniziare ad aprirsi al mercato dei capitali 
  • Per finanziare fasi di forte espansione di fatturato anche prima dell’emissione delle fatture
  • In presenza di fabbisogni prevedibili di incassi e pagamenti a breve termine

CONTRO

  • Per finanziare importanti investimenti
  • In caso non sia certa alla scadenza la possibilità di disporre del capitale da restituire
  • Imprese non disposte a certificare il bilancio 
  • In caso di bilanci che indichino basse performance economico finanziarie

2 FINANZIAMENTO A MEDIO LUNGO TERMINE termine

– MINI BOND

Il Mini Bond è un titolo obbligazionario, attraverso cui un’impresa può raccogliere risorse finanziarie da restituire o in un’unica soluzione a scadenza (bullet) o, attraverso un piano di ammortamento (amortizing).

Possono emettere questo tipo di titoli società di capitali, non quotate, con un fatturato superiore ai 2 milioni di € e con uno statuto che includa la possibilità di emettere titoli di debito. Le imprese che vogliono emettere Mini Bond devono essere trasparenti e aprire i propri dati finanziari storici e prospettici (quantitativi e qualitativi) ai potenziali investitori. Inoltre, è necessario avere delle buone performance economico-finanziarie negli ultimi bilanci depositati.

L’emissione di un Mini Bond è un processo più lungo rispetto al canale tradizionale bancario e richiede una serie di competenze professionali fondamentali all’operazione, quali:

  • L’Advisor Finanziario che verifichi la fattibilità dell’operazione e accompagni la società in tutto il processo, aiutando a predisporre e il Piano Industriale e l’information memorandum per gli investitori;
  • La Società di Rating che proceda all’emissione del Rating, informazione principale per valutare il rischio della società emittente;
  • Lo Studio Legale che predisponga tutti i documenti sottostanti l’emissione: il contratto di arranging, il regolamento del prestito, il documento di emissione, il contratto di sottoscrizione tra emittente ed investitore.
  • L’Arranger che coordini il processo di emissione e collocamento delle obbligazioni, contatta e gestisce la relazione con i potenziali investitori.

In caso di collocamento del Mini Bond, l’azienda dovrà pagare, oltre al tasso che andrà a remunerare gli investitori, una commissione a tutti i soggetti coinvolti nel processo.

PRO

  • Per iniziare ad aprirsi al mercato dei capitali
  • Per imprese finanziariamente strutturate e con buona marginalità
  • Acquisire credibilità e una buona visibilità sul mercato
  • Per Aziende con importanti piani di investimenti ma con dei tempi di rientro a medio/lungo termine

CONTRO

  • Finanziare il circolante e piccoli investimenti
  • Se si è interessati a minimizzare gli oneri finanziari
  • Per imprese non disposte a certificare il bilancio di esercizio

– LENDING CROWDFUNDING

Gli investitori in piattaforme di Lending Crowdfunding non diventano soci né acquistano quote dell’impresa che ha proposto il progetto. Il Lending Crowdfunding permette loro di prestare denaro per finanziare un progetto. Il rapporto dunque è vicino a quello di una comune situazione di prestito: da un lato avremo il debitore (impresa), e dall’altro il creditore (investitore).

Inoltre, in caso di accettazione della proposta di finanziamento, l’azienda dovrà pagare, otre al tasso di finanziamento che andrà a remunerare gli investitori, una commissione alla piattaforma.

PRO

  • Per limitare il rilascio di garanzie personali
  • In caso di necessità di avere risposte e poter disporre di risorse finanziarie in tempi brevi
  • Per finanziare tipologie di investimento non sempre gradite alle banche (es. investimenti immateriali)

CONTRO

  • Se si ha la necessità di avere una linea con un ammontare di credito sempre disponibile e con costi legati al suo effettivo utilizzo
  • Per abbassare gli oneri finanziari

3 RACCOLTA CAPITALI DI RISCHIO

– EQUITY CROWDFUNDING

L’equity Crodwfunding si concentra maggiormente su finanziamento di PMI o Startup. Queste richiedono capitali per dare il via al proprio modello del business. Gli investitori (anche chi apporta piccoli capitali) diventano a tutti gli effetti soci dell’impresa. Tramite la piattaforma devono essere pubblicate una serie di informazioni, quali:

  • Descrizione dell’impresa emittente e del progetto di business;
  • Documento offerta;
  • Informativa dei rischi specifici dell’offerta;
  • Informativa degli organi sociali;
  • Indicazione sulla quota sottoscritta da investitori professionali, che devono garantire la sottoscrizione di almeno il 5% della raccolta totale.

Per il successo di una campagna di Equity Crowfunding è necessario, oltre a impostare una buona campagna di marketing per far conoscere la propria azienda, è necessario proporre qualcosa di innovativo per suscitare l’interesse di potenziali investitori.

PRO

  • Per Startup o PMI
  • Per farsi conoscere dal mercato 
  • Per avere una fonte stabile di finanziamento
  • Non soggetta al rimborso
  • Adatta a finanziare le fasi più rischiose della vita aziendale

CONTRO

  • Non adatto alle imprese di grandi dimensioni
  • Necessità di risorse finanziarie da raccogliere in tempi brevi
  • Per chi non vuole aprire il proprio capitale
  • Se non si dispone di risorse da investire in marketing per far conoscere la propria azienda 

– PRIVATE EQUITY

Il Private Equity è un tipo di investimento in forte crescita. Attraverso il Private Equity è possibile far entrare nel capitale dell’azienda Fondi d’Investimento che, oltre ad apportare risorse finanziarie, possono sostenere la crescita dell’impresa attraverso competenze importanti. La loro presenza è temporanea dato che il loro interesse è quello di investire in un’impresa per farne aumentare il valore nel tempo e realizzare una plusvalenza nel momento di uscita in cui cede la propria partecipazione (realizzando il cosiddetto capital gain) all’imprenditore, a un soggetto terzo (ad esempio, un altro fondo) o al mercato (portando l’azienda verso laquotazione).

Si possono distinguere diversi tipi di operatori, a seconda dalla fase di sviluppo dell’impresa:

  • Business Angel e Venture Capital, sono i primi ai quali un imprenditore può rivolgersi nelle prime fasi di sviluppo della propria attività per sostenere le fasi più rischiose di sviluppo aziendale prima che possa essere messa sul mercato;
  • Fondi Private Equity, interessati ad aziende già avviate e per operazioni di finanziamento alla crescita o al rilancio di imprese in crisi di liquidità.

PRO

  • Imprese con prodotti e servizi riconosciuti e con un vantaggio competitivo che possono essere rinforzati attraverso l’apporto di capitali di investimento
  • Per imprese con validi programmi di sviluppo e di crescita, sia dimensionale, sia reddituale
  • Ristrutturazioni aziendali
  • Sostenere le fasi più rischiose di ricerca e sviluppo di prodotti e servizi
  • Per la gestione di passaggi generazionali, la sostituzione di alcuni soci interessati a lasciare la società o in caso di volontà di vendita totale delle quote

CONTRO

  • Per chi non vuole aprire il proprio capitale
  • Per chi non è disposto a separare il patrimonio aziendale da quello familiare
  • Per chi non vuole condividere le scelte strategiche e fornire informazioni costanti sull’andamento dell’impresa

– QUOTAZIONE IN BORSA

La Quotazione in Borsa, rappresenta l’ultima tappa di apertura del capitale dell’impresa, dato che le azioni possono essere acquisite e scambiate (anche indirettamente) da un numero maggiore di possibili investitori.

Attraverso la IPO (Initial Pubblic Offering) l’azienda si presenta per prima volta al mercato e dà la possibilità agli investitori di acquistare un numero di azioni già esistenti (in questo caso si parla di Offerta Pubblica di Vendita), di sottoscrievre azioni di nuova emissione, a seguito di un aumento di capitale sociale (in questo caso si parla di Offerta Pubblica di Sottoscrizione) o un mix tra le precedenti (in questo caso si parla di Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione).

Un’azienda può decidere su quali mercato quotarsi. In Italia, dispone di 3 opzioni:

  • Euronext Growth Milan, riservato alle PMI, non regolamentato, con un processo di ammissione e regole più semplificate e un elevato grado di visibilità dei titoli quotati.
  • Euronext Star Milan, riservato alle imprese con capitalizzazione tra 40 milioni e 1 miliardo che si impegnano a prepeparsi agli standard internazionali in termini di requisiti di trasparenza comunicativa e Corporate Governance;
  • Euronext Milan, si rivolge principalmente a imprese di media e grande capitalizzazione che intendono attrarre risorse per finanziarie un progetto di crescita, sottoposto a requisiti stringenti e allineati ai migliori standard internazionali in grado di attrarre gli investitori.

PRO

  • Per aziende con una struttura manageriale competente ed esperta e che vogliono attrarre personale qualificato
  • Per imprese con esperienza di pianificazione finanziaria in grado di garantire al mercato un grado di trasparenza e di comunicazione elevati
  • Per ottenere la massima visibilità sul mercato
  • Prospettive di crescita credibili e di medio periodo

CONTRO

  • Per aziende in difficoltà
  • Per aziende che vogliono aprire il proprio capitale in maniera marginale

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