SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE: SOLUZIONI PER CHI DETIENE IMMOBILI E VUOLE BLINDARLI

Analisi di Bilancio
Data
10.03.2024
Autore
Matteo Rinaldi

Molti immobili sembrano solidi finché restano tranquilli. Ma quando arriva una tensione fiscale, una banca che stringe o una successione complicata, l’intestazione personale diventa il punto più fragile del patrimonio. La Società Semplice Immobiliare permette di trasferire gli immobili in un perimetro protetto, ordinato e governabile. Qui si decide se il patrimonio resiste… o si incrina.

QUANDO CONVIENE LA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE

Molti imprenditori considerano gli immobili la parte più stabile del loro patrimonio. Tuttavia, quando i beni restano intestati alla persona, un singolo evento può trasformarli in un punto critico: un accertamento fiscale, una tensione bancaria o una successione disordinata sono sufficienti a bloccare decisioni e liquidità.

L’intestazione personale non crea alcuna separazione tra rischi privati e beni strategici. In assenza di una struttura, ogni imprevisto ricade direttamente sugli immobili e produce effetti a catena sulla famiglia e sull’attività. È un modello che funziona solo finché nessuna pressione esterna lo mette alla prova.

Per evitare questo scenario serve un perimetro ordinato. La Società Semplice Immobiliare, sempre più utilizzata nelle architetture patrimoniali avanzate, non è un contenitore formale: è un ambiente protetto dove regole chiare, governance calibrata e limiti ben definiti sostituiscono l’incertezza dell’intestazione personale. Qui trovano risposta le domande operative più frequenti: se la società semplice può acquistare immobili, come si tassa un affitto, come gestire conferimenti senza imposte, quali requisiti servono per restare nel mero godimento.

La solidità dell’impianto non dipende dal nome della struttura, ma dalla progettazione statutaria. Se governance, prelazione, criteri di voto e regole di subentro non sono coordinati, i problemi riemergono identici: conflitti tra soci, frammentazioni ereditarie, vulnerabilità verso creditori particolari e blocchi decisionali.

La domanda chiave diventa quindi concreta: l’attuale intestazione reggerebbe davanti a Fisco, banche ed eredi? Oppure sta sostenendo il patrimonio con un modello che funziona solo in condizioni ideali?


COME CONFERIRE E GESTIRE IMMOBILI IN UNA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE

Quando si parla di protezione patrimoniale e gestione immobiliare, molti pensano subito a una società di capitali. Tuttavia, per chi punta al mero godimento degli immobili e a un perimetro protetto, la Società Semplice Immobiliare è spesso più efficiente, più snella e meno onerosa.

Rispetto a una S.r.l. – che richiede bilanci, IVA e contabilità ordinaria – la Società Semplice mantiene un’impostazione minimale: niente bilancio civilistico, niente IVA e tassazione trasparente con redditi imputati ai soci. I canoni rientrano nei redditi fondiari e sono tassati con IRPEF ordinaria o con cedolare secca per le persone fisiche non imprenditori. La tassazione resta quindi semplice, lineare e coerente con la natura del veicolo.

Le plusvalenze sugli immobili non strumentali detenuti da oltre cinque anni non sono imponibili, salvo i terreni edificabili. Anche il conferimento può essere strutturato senza generare imposizione diretta, se coerente con i criteri civilistici e con una finalità non elusiva.

La Società Semplice Immobiliare può acquistare immobili finché rimane nell’ambito del mero godimento ex art. 2248 c.c. e della giurisprudenza sulla non commercialità, senza assumere carattere imprenditoriale. Nelle cessioni non si applica l’IVA, ma la sola imposta di registro, salvo eccezioni previste dalla normativa.

Il valore non è solo fiscale: gli immobili intestati alla Società Semplice sono separati dal patrimonio personale dei soci, riducendo l’esposizione a pignoramenti, azioni esecutive e conflitti successori. Per patrimoni medio-grandi, questa soluzione risulta quasi sempre più lineare ed efficace rispetto alle società immobiliari di capitali, salvo i casi in cui l’attività assuma profili realmente commerciali.


VANTAGGI DELLA SOCIETA’ SEMPLICE IMMOBILIARE

  • Nessun bilancio civilistico
  • Tassazione trasparente ai soci (art. 5 TUIR)
  • Plusvalenze esenti dopo 5 anni, salvo terreni edificabili
  • Cedolare secca applicabile ai soci persone fisiche
  • Conferimenti programmabili senza imposizione diretta
  • Acquisto e vendita senza IVA, con sola imposta di registro

La Società Semplice Immobiliare consente inoltre di adottare statuti calibrati: prelazione, quorum rafforzati, diritti particolari, criteri di gestione e regole di subentro, elementi che garantiscono protezione, continuità e controllo patrimoniale.


QUANDO LA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE È LA SCELTA GIUSTA (E QUANDO NON LO È)

La Società Semplice Immobiliare è estremamente efficace quando il patrimonio richiede protezione, ordine e continuità, e quando gli immobili devono essere collocati in un contenitore stabile, separato dalle esposizioni personali e privo di rischi operativi. È la soluzione ideale per chi vuole gestire redditi fondiari in modo lineare, evitare frammentazioni ereditarie e mantenere riservatezza su valori, flussi e quote, senza la rigidità di una S.r.l. immobiliare e senza le vulnerabilità dell’intestazione personale.

In questo perimetro la Società Semplice garantisce un assetto solido, leggibile e fiscalmente coerente, motivo per cui è oggi utilizzata in molte architetture patrimoniali avanzate.

Diventa invece meno adatta quando l’attività immobiliare assume carattere commerciale, richiede interventi operativi rilevanti o comporta acquisti, ristrutturazioni e rivendite con frequenza tale da far emergere un profilo imprenditoriale. In questi casi servono veicoli diversi, dotati di bilanci, IVA, deduzioni, ammortamenti e una macchina amministrativa che la Società Semplice non può supportare senza snaturarsi. Lo stesso vale quando l’obiettivo è avviare iniziative verso terzi o accedere a finanziamenti che richiedono indici bancari e formalità tipiche delle società di capitali.

La distinzione resta sempre la stessa: capire se l’immobile deve essere protetto e conservato oppure utilizzato in modo operativo. La Società Semplice Immobiliare è progettata per custodire, separare, ordinare e tramandare; non per fare impresa. Quando questa linea è chiara, la scelta diventa immediata: nel perimetro corretto la Società Semplice è una struttura robusta e duratura; fuori perimetro diventa inefficiente e fragile. Ed è questa chiarezza che consente di costruire un impianto patrimoniale stabile, coerente e in grado di reggere nel tempo.


TRANSIZIONE: DALLA PROTEZIONE ALLA STRATEGIA

Protezione e governance sono il punto di partenza: separare il patrimonio personale dagli immobili, definire regole di voto, introdurre prelazioni e quorum rafforzati significa creare ordine, prevenire conflitti e ridurre il rischio di contenziosi o blocchi patrimoniali. Strutture come la Società Semplice Patrimoniale o la Società Semplice Immobiliare consolidano questo perimetro in modo chiaro, coerente e pienamente opponibile all’esterno.

La vera utilità della Società Semplice Immobiliare emerge però quando si supera la logica difensiva e si entra in un sistema di gestione strategica. Non si tratta più solo di “blindare” i beni, ma di inserirli in un impianto organizzato che garantisca continuità generazionale, direzione unitaria e controllo centralizzato, impedendo dispersioni di valore anche in presenza di eredi, coniugi o rami familiari con interessi divergenti.

La pianificazione non riguarda soltanto la protezione, ma la capacità di orientare le decisioni familiari. Statuti su misura, prelazione interna, regole di gradimento e diritti particolari eliminano zone grigie, stabiliscono ruoli certi e impediscono la frammentazione del patrimonio. Anche la trasmissione delle quote (art. 2284 c.c.) può essere definita in anticipo, evitando conflitti e garantendo continuità nel passaggio generazionale senza interventi correttivi successivi.

Applicando questi principi, un patrimonio immobiliare smette di essere un insieme di beni scollegati e diventa un sistema ordinato, protetto e leggibile, capace di mantenere stabilità nel tempo e di sopravvivere ai cambiamenti familiari senza perdere unità e coerenza.


SEMPLIFICAZIONE E FLESSIBILITÀ: PERCHÉ LA SOCIETÀ SEMPLICE È PIÙ AGILE DI UNA SRL

Tra le soluzioni per la gestione patrimoniale immobiliare, la Società Semplice Immobiliare si distingue per snellezza operativa e coerenza fiscale. Non richiede bilanci annuali, scritture contabili obbligatorie né adempimenti IVA: un vantaggio concreto per patrimoni destinati al mero godimento degli immobili, che non necessitano di una struttura rigida né di costi gestionali crescenti.

A differenza della S.r.l. immobiliare, la Società Semplice non è soggetta a pubblicità legale, non deposita bilanci al Registro delle Imprese e non espone dati all’esterno. È uno strumento adatto a famiglie e imprenditori che vogliono conservare, proteggere e gestire gli immobili senza trasformare il patrimonio in una macchina aziendale complessa.

Un ulteriore punto di forza è la flessibilità nella distribuzione degli utili: l’art. 2262 c.c. consente criteri personalizzati, anche non proporzionali alle quote. Questo permette di ottimizzare il carico fiscale interno, attribuendo reddito ai soci con aliquote IRPEF più favorevoli o a soggetti fiscalmente più efficienti, senza alterare le partecipazioni né modificare gli equilibri di governance.

In sintesi:
Nessun obbligo di pubblicità legale → massima riservatezza
Costi di gestione ridotti rispetto a S.r.l. o holding immobiliari
Distribuzione utili personalizzata (art. 2262 c.c.)
Adattabilità immediata alle esigenze familiari e patrimoniali
Integrazione naturale con strumenti di protezione e pianificazione successoria

Questi benefici, però, esistono solo con un atto costitutivo progettato su misura: governance, prelazione, criteri di gestione e regole di subentro devono essere calibrati con precisione. Una Società Semplice standard, costruita con modelli generici, rischia di produrre l’effetto opposto: rigidità, conflitti successori, inefficienze fiscali (anche sulla tassazione degli affitti con cedolare secca) e vulnerabilità patrimoniale.

Un impianto redatto in modo corretto combina protezione, efficienza fiscale e governance tecnica, trasformando la Società Semplice in uno strumento snello, stabile e duraturo, capace di sostenere il patrimonio familiare nel tempo.

Se l’obiettivo è il mero godimento, la Società Semplice Immobiliare resta la via più lineare anche per la voce “tassazione affitti”, evitando IVA e mantenendo trasparenza ai soci.


PERCHÉ SCEGLIERE LA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE?

La Società Semplice Immobiliare non è un semplice contenitore fiscale: è l’infrastruttura che consente di trasformare un patrimonio immobiliare in un sistema ordinato e protetto, capace di resistere a shock legali, fiscali e familiari senza perdere continuità.

La differenza tra una società efficace e una società costruita in fretta non dipende dalla forma giuridica, ma dalla qualità della progettazione. Una Società Semplice standard, fondata su clausole generiche, genera il risultato opposto rispetto a quello desiderato: inefficienze fiscali, conflitti familiari, fragilità nella gestione dei subentri e blocchi successori. Una Società Semplice strutturata su misura diventa invece una vera architettura patrimoniale, coerente e resistente.

Gli elementi che fanno la differenza sono:

Statuto calibrato sulla governance familiare e sulle regole di voto, per decisioni chiare e non ambigue.
Clausole di prelazione e gradimento, per evitare ingressi indesiderati e governare in modo ordinato il trasferimento delle quote della società semplice immobiliare.
Regole di passaggio generazionale integrate con l’art. 2284 c.c., costruite per evitare frammentazioni ereditarie e preservare la continuità operativa.
Scelte fiscali coordinate con la posizione IRPEF dei soci, così da ottimizzare redditi fondiari, cedolare secca e plusvalenze.
Conferimento degli immobili in coerenza civilistica e sostanziale, così da evitare imposizioni non necessarie e mantenere l’assetto nel mero godimento.

Rispetto a S.r.l. o Holding immobiliari, la Società Semplice offre:

– nessun bilancio da depositare,
– nessuna pubblicità legale,
regime trasparente (art. 5 TUIR),
distribuzione utili personalizzabile (art. 2262 c.c.).

La logica è lineare: una Società Semplice progettata bene è un asset strategico che protegge, semplifica e garantisce stabilità nel tempo. Una Società Semplice progettata male è un guscio fragile, incapace di reggere una verifica fiscale, un contenzioso o una successione complessa.

La Società Semplice Immobiliare non si “apre”: si progetta. È questo il passaggio decisivo per blindare gli immobili di famiglia, governare la tassazione degli affitti e assicurare continuità nel lungo periodo.

Per dubbi operativi ricorrenti (es. “la società semplice può acquistare immobili?”, “statuto società semplice immobiliare”), la risposta corretta è nello statuto su misura: lì si definiscono limiti, poteri e procedure.


PROTEZIONE DEL PATRIMONIO E DIFESA DA CREDITORI CON LA SOCIETÀ SEMPLICE

In un contesto dove pignoramenti, decreti ingiuntivi e responsabilità personali colpiscono sempre più frequentemente, lasciare immobili intestati a titolo personale significa esporre l’intero patrimonio familiare a rischio immediato. Basta un contenzioso fiscale o una garanzia personale in banca per compromettere anni di lavoro.

La Società Semplice Immobiliare è lo strumento più lineare e legittimo per segregare i beni dai rischi personali. L’art. 2270 c.c. stabilisce che i creditori particolari del socio non possono aggredire direttamente gli immobili intestati alla società: devono rivolgersi esclusivamente alle quote, che possono essere protette tramite clausole di prelazione, gradimento ed esclusione.

La giurisprudenza conferma questo principio:

  • Cass. civ., sez. III, 18 maggio 2018, n. 12375 → il creditore particolare del socio non può soddisfarsi sul patrimonio sociale, ma solo sui diritti del socio verso la società.
  • Cass. civ., sez. I, 21 gennaio 2020, n. 1233 → l’aggressione dei beni sociali da parte di creditori estranei è illegittima, salvo abuso o simulazione.

Rispetto a strumenti più complessi come SRL patrimoniali o Trust, la Società Semplice assicura:

  • Protezione reale e riconosciuta dalla legge: i beni appartengono alla società, non ai singoli soci.
  • Riservatezza totale: nessun bilancio al Registro delle Imprese, nessuna esposizione pubblica dei valori immobiliari.
  • Costi minimi di gestione: niente IVA, niente bilancio civilistico, niente contabilità ordinaria.
  • Operatività intatta: gli immobili restano utilizzabili per locazioni, gestione familiare e passaggi successori.

Inoltre, la Cassazione (Cass. civ., sez. V, 10 marzo 2021, n. 6782) ha riconosciuto la piena opponibilità della struttura della Società Semplice nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, purché lo statuto sia coerente con l’effettiva gestione. Le clausole statutarie diventano quindi lo scudo principale per resistere anche a revocatorie e contestazioni fiscali.

La Società Semplice Immobiliare non è un mero contenitore: è un meccanismo di segregazione giuridica, capace di preservare il valore degli immobili, mantenere continuità gestionale e garantire che il patrimonio familiare resti integro, indipendentemente da crisi personali o aziendali dei soci.


FISCALITÀ DELLA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE: TASSE, PLUSVALENZE E SUCCESSIONE

La forza della Società Semplice non si limita alla protezione giuridica: il vero vantaggio competitivo emerge sul piano fiscale.

  • Regime di trasparenza: ai sensi dell’art. 5 TUIR, i redditi della società non sono tassati in capo alla società stessa, ma imputati direttamente ai soci pro-quota, evitando la doppia imposizione tipica delle società di capitali.

  • Redditi fondiari: i canoni di locazione confluiscono nei redditi fondiari (art. 26 TUIR) e possono essere tassati con IRPEF ordinaria o, per le persone fisiche, con l’opzione per la cedolare secca. In entrambi i casi, la gestione resta fuori dall’IVA e senza contabilità ordinaria.

  • Plusvalenze esenti: la cessione di immobili detenuti da oltre cinque anni non genera plusvalenze tassabili (con l’eccezione dei terreni edificabili, sempre imponibili ai sensi dell’art. 67 TUIR).

  • Neutralità fiscale nei conferimenti: il trasferimento degli immobili nella società può avvenire in regime di neutralità ex art. 176 TUIR, senza generare imposte dirette né indirette se correttamente strutturato.

La giurisprudenza conferma questi principi:

  • Cass. civ., sez. V, 30 settembre 2019, n. 24215 ha chiarito che la società semplice non è soggetto passivo IVA se limitata al mero godimento dei beni;
  • Cass. civ., sez. V, 9 marzo 2018, n. 5670 ha ribadito che i redditi derivanti da locazione vanno qualificati come redditi fondiari anche se percepiti tramite società semplice;
  • Cass. civ., sez. V, 13 luglio 2021, n. 19920 ha riconosciuto l’opponibilità della neutralità fiscale nei conferimenti se l’operazione risponde a finalità gestionali e non elusive.

Un ulteriore vantaggio è la flessibilità nella distribuzione degli utili: l’art. 2262 c.c. consente di modulare lo statuto per attribuire redditi in misura non proporzionale alle quote, ottimizzando la ripartizione in funzione delle aliquote IRPEF dei singoli soci.

La stabilità fiscale e gestionale si completa con regole di successione su misura: clausole di prelazione, gradimento e disciplina dei subentri (art. 2284 c.c.) riducono conflitti tra eredi e prevengono vendite forzate, assicurando continuità operativa e protezione degli immobili come asset strategici.

In definitiva, la Società Semplice Immobiliare non è solo un veicolo di protezione patrimoniale, ma un architrave fiscale e successorio: consente di gestire affitti e plusvalenze con efficienza, pianificare i conferimenti in neutralità, e garantire continuità generazionale in un quadro normativo pienamente legittimo e riconosciuto.


STATUTO SU MISURA: IL VERO MOTORE DELLA SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE

La tenuta di una Società Semplice Immobiliare non deriva dalla forma giuridica, ma dalla precisione dello statuto. Un atto standard di poche pagine — identico per patrimoni piccoli e complessi — non regge gli scenari reali: premorienza, eredi con posizioni diverse, creditori particolari, immobili con valori non omogenei, minori soggetti a tutela, rapporti tra usufrutto e nuda proprietà, evoluzioni familiari difficili da prevedere. Una struttura costruita così funziona soltanto finché nulla accade; al primo evento critico si apre una frattura che compromette l’intero impianto.

Uno statuto progettato costruisce invece un perimetro che non si limita a custodire gli immobili, ma disciplina ciò che determina la tenuta del sistema: chi decide, come si decide, quali poteri spettano ai soci, come si mantengono gli equilibri tra rami familiari, cosa accade in caso di premorienza, quali vincoli impediscono ingressi indesiderati, come si evita che le quote vengano trasferite in modo forzoso. Elementi che, se non regolati, diventano cause reali di conflitti, blocchi operativi o vulnerabilità esterne.

In un impianto su misura la partecipazione economica può non coincidere con il potere decisionale. La prelazione non è una formula generica, ma una procedura con tempistiche chiare, criteri di perizia, modalità di liquidazione e meccanismi che impediscono abusi o manovre opportunistiche. I quorum vengono calibrati sulla natura dei beni e sulla composizione familiare, evitando modelli indistinti. Anche il subentro degli eredi è regolato in modo tecnico, così da evitare frammentazioni, conflitti tra legittimari e interventi dell’autorità tutelare che paralizzerebbero la società.

La protezione patrimoniale deriva da scelte statutarie costruite con precisione: clausole che bloccano ingressi indiretti tramite eredi, coniugi o aventi causa; limiti chiari sull’alienazione dei beni strategici; regole sull’uso e sulla destinazione degli immobili; rafforzamento dell’opponibilità della struttura rispetto ai creditori particolari. Qui si crea la differenza tra una società che regge vent’anni e una che implode alla prima successione complessa o contestazione.

L’errore più comune consiste nel credere che un atto standard di 3–4 pagine possa proteggere un patrimonio articolato. Modelli generici, formulari notarili indistinti o bozze predisposte da studi non specializzati producono un risultato fragile.

Un atto serio richiede 6–7 settimane di progettazione, perché lo statuto deve incorporare le dinamiche familiari e patrimoniali reali: pesi decisionali, scenari successori, posizione dei soci, presenza di minori, equilibri tra usufrutto e nuda proprietà, passività potenziali, immobili con valori non omogenei, criticità personali. Senza questo lavoro, la struttura resta vulnerabile e si incrina al primo evento serio, replicando i problemi dell’intestazione personale.

La Società Semplice Immobiliare funziona davvero solo quando lo statuto è concepito come un dispositivo tecnico, progettato per anticipare e neutralizzare gli scenari critici. Non è un documento formale: rappresenta il motore dell’intera architettura patrimoniale. In questa fase — governance, disciplina dei subentri, definizione dei poteri, divieti e procedure interne — si decide se la società sarà un contenitore fragile o una struttura stabile, leggibile, protettiva e in grado di garantire continuità nel tempo.


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CONCLUSIONI: SOCIETÀ SEMPLICE IMMOBILIARE COME ARCHITETTURA PATRIMONIALE BLINDATA

La Società Semplice Immobiliare funziona solo quando viene progettata come un’architettura, non come un semplice contenitore. La solidità non dipende dalla forma giuridica, ma dalla capacità di costruire un perimetro stabile e protetto, in cui gli immobili non sono semplicemente trasferiti, ma governati con regole che eliminano derive, conflitti e vulnerabilità.

Una struttura ben impostata mantiene ordine anche quando la famiglia cambia, quando entrano in gioco eredi con interessi diversi, quando aumenta la pressione esterna o servono decisioni rapide ma coordinate. La protezione non nasce dal nome della società, ma dalla coerenza del sistema: pesi decisionali precisi, procedure interne definite, limiti mirati, tutele effettive, ruoli chiari e successione governata in anticipo. È questa impostazione che permette al patrimonio di restare integro nel tempo, senza dipendere da equilibri personali o contingenze familiari.

Chi possiede già una Società Semplice dovrebbe verificare se lo statuto è in grado di sostenere una successione complessa, una crisi familiare o un contenzioso serio, o se invece è stato costruito con modelli generici privi di reale capacità protettiva. Chi sta valutando di adottarla può partire da un impianto tecnico costruito sugli scenari concreti, che non richiede continue correzioni e garantisce stabilità nel lungo periodo.

Una Società Semplice Immobiliare non è un adempimento formale, ma una scelta strategica. Funziona quando è progettata; fallisce quando è improvvisata. È questa differenza — tra ciò che è fragile e ciò che dura — che decide la qualità e la resilienza di ogni sistema patrimoniale.


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