TRUST E SOCIETA’ SEMPLICE: ANALISI COMPARATIVA IN OTTICA DI UNA PROTEZIONE PATRIMONIALE

Analisi di Bilancio
Data
13.04.2024
Autore
Matteo Rinaldi

La Tutela Patrimoniale rappresenta un interesse primario per molti imprenditori e famiglie che cercano strumenti efficaci per la protezione dei propri beni. In questo contesto, la Società Semplice e il Trust si delineano come soluzioni ottimali.

TRUST E SOCIETÀ SEMPLICE: ANALISI A CONFRONTO

Molti imprenditori posticipano la pianificazione del futuro, sottovalutando la possibilità di eventi inaspettati. Nel corso delle nostre consulenze, evidenziamo l’importanza di considerare anticipatamente questi scenari. Scherziamo con loro: “Vivrà oltre i cento anni…!

Tuttavia, un infortunio o una malattia potrebbe compromettere la sua capacità decisionale. In tali circostanze, la sua famiglia necessiterà della sua firma per gestire le questioni importanti e senza di essa, si troveranno in assoluta difficoltà”.

La Pianificazione Patrimoniale è di vitale importanza per famiglie e imprenditori che aspirano a salvaguardare i propri asset. In questo contesto, la Società Semplice e il Trust si delineano come soluzioni ottimali.

Il nostro scopo è dotare i lettori delle nozioni essenziali per scegliere con cognizione di causa tra questi meccanismi di protezione. Ci focalizzeremo sul confronto e sulle differenze tra il Trust e la Società Semplice, evidenziando le loro peculiarità e il loro potenziale.

COMPRENDERE LE DIFFERENZE TRA LA SOCIETA’ SEMPLICE E IL TRUST

Analizzare i meccanismi e le distinzioni tra Trust e la Società Semplice rivela aspetti fondamentali che differenziano questi due enti.

La Società Semplice, a differenza del Trust, non prevede la creazione di un nuovo ente giuridico per i beni, ma offre la possibilità di trasferire quote con estrema facilità e senza particolari procedure burocratiche. I soci possono altresì integrare nuovi membri, diluire le proprie partecipazioni e influenzare la successione patrimoniale.

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Il Trust richiede il trasferimento dei beni a un trustee terzo e indipendente, il cui ruolo è di mantenere i beni vincolati e separati dai propri creditori personali. Questo necessita un elevato livello di fiducia nel trustee. Nel caso della Società Semplice, invece, i soci mantengono un controllo diretto sui beni, godendo di un patrimonio che rimane distinto da quello personale dei soci rispetto ai rispettivi creditori privati.

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I creditori privati dei soci non hanno la possibilità di aggredire il patrimonio della Società Semplice durante la sua esistenza. Questo perché si tratta di un patrimonio che rimane distinto da quello individuale dei soci. D’altro canto, i creditori del socio possono, in futuro, rivendicare eventualmente il valore di liquidazione della quota del socio, ma non possono toccare i beni della Società Semplice direttamente. Al contrario del Trust, dove la cessione dei beni al trustee elimina ogni diritto del cedente/settlor sui beni affidati, nella Società Semplice si mantiene una certa flessibilità. È possibile, per esempio, modificare lo statuto, introdurre nuovi soci, cedere la propria quota o crearvi un diritto, anche per via indiretta, come con una donazione.

I BENEFICI E LE TUTELE

Il Trust, talvolta descritto come un dispositivo di “affidamento fiduciario”, permette al Disponente di trasferire beni o diritti ad un Trustee mediante un atto mortis causa o inter vivos. Il Trustee, seguendo le direttive del Disponente, amministra questi beni a beneficio di terzi (i Beneficiari) o per un fine predeterminato.

Centrale nel Trust è il principio di “segregazione”, garantendo che i beni affidati siano utilizzati esclusivamente per gli scopi definiti. Questa segregazione esclude che i beni inseriti nel Trust possano essere rivendicati dai creditori del Disponente, del Trustee o dei Beneficiari grazie a un solido vincolo di destinazione.

I benefici del Trust si manifestano concretamente nella protezione dell’asset: i beni non rientrano nel patrimonio fallimentare se il Trustee fallisce, non sono ereditabili alla sua morte e restano fuori dal patrimonio coniugale in caso di matrimonio. Così, il Trust diventa uno strumento essenziale per chi cerca protezione e sicurezza nella gestione del proprio patrimonio.

La Società Semplice, efficace per circoscrivere le azioni dei creditori dei soci e proteggere il patrimonio, si dimostra ideale anche per il passaggio generazionale. I beni conferiti in questa forma giuridica sono protetti da eventuali pretese creditorie per tutta la durata della Società Semplice, limitando l’accesso dei creditori ai soli utili distribuiti o alla quota del socio in liquidazione.

Per la gestione patrimoniale, la Società Semplice si presta ottimamente alla cura di beni indivisibili come immobili, portafogli di investimento, partecipazioni societarie o collezioni d’arte. Sul fronte fiscale, è importante notare il regime di trasparenza fiscale adottato dalla Società Semplice, che imputa i redditi ai soci in base agli utili annuali.

Avere un’impenetrabile barriera patrimoniale tramite una Società Semplice richiede il contributo di esperti per formulare clausole personalizzate nell’atto di fondazione.

OPTARE PER IL TRUST O SOCIETA’ SEMPLICE?

La Tutela Patrimoniale è una tematica di grande rilevanza quando si parla di sicurezza e protezione dei propri beni. Optare tra il Trust o una Società Semplice è una decisione che dipende dai bisogni personali e dal desiderio di mantenere un controllo sui propri asset.

Esaminiamo da vicino le distinzioni principali tra queste due entità legali:

  1. con l’ingresso di un bene all’interno di una Società Semplice, il conferente ottiene una quota sociale che si somma al suo patrimonio personale e richiede un coinvolgimento attivo nella gestione societaria. Diversamente, con un Trust, il Disponente cede completamente il bene al Trustee senza ricevere alcuna contropartita diretta, svuotando il proprio patrimonio di tale asset.
  2. per quanto concerne la gestione, il Trustee del Trust agisce in autonomia, mentre nella società semplice le decisioni sono frutto di un processo collettivo tra i Soci, salvo specifiche disposizioni contenute nei Patti Sociali che possano delegare responsabilità particolari a singoli Soci.
  3. se l’intento è quello di collegare il patrimonio a un’attività commerciale, il Trust rappresenta l’unica via percorribile, visto che la Società Semplice ne è esclusa per legge dall’assumere tale funzione.
  4. in caso di decesso del Trustee, i beni del Trust non entrano nella sua successione, a differenza delle quote di una Società Semplice che vanno in eredità agli eredi del socio defunto, a meno che l’Atto Istitutivo non includa clausole di continuazione per mantenere l’operatività societaria.
  5. infine, i beni inclusi nel patrimonio di una Società Semplice non sono generalmente utilizzabili a favore dei soci durante la vita della società, eccetto in caso di assegnazione formale, al contrario dei beni del Trust che possono essere utilizzati dal Trustee, se previsto, per necessità temporanee dei beneficiari.

IN CONCLUSIONE

Adottare le giuste strategie di protezione del patrimonio è fondamentale per chi desidera custodire i propri beni con saggezza. Tra le opzioni più efficaci, il Trust e la Società Semplice emergono come soluzioni preminenti nel campo della salvaguardia patrimoniale. Questi strumenti si distinguono per la loro capacità di preservare il valore degli asset in maniere diverse.

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Il Trust si presenta come uno strumento versatile per la protezione del patrimonio, grazie alla sua natura flessibile e la varietà di opzioni che offre, si adatta a un ampio spettro di esigenze. D’altro canto, la Società Semplice si qualifica per le sue peculiari caratteristiche che, se correttamente implementate con una attenta analisi delle clausole di tutela, diventa un’alternativa convincente e più accessibile economicamente al Trust, in particolare per la sua convenienza nella fase di costituzione e gestione annuale.

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