COME PROTEGGERE LE QUOTE DI UNA SRL DAL PIGNORAMENTO E RISCHI FINANZIARI

liquidazione della quota del socio

Data
10.02.2024

Autore
Matteo Rinaldi

Proteggere le quote di una Srl (Società a Responsabilità Limitata) dal pignoramento è essenziale per garantire la stabilità finanziaria e operativa dell’impresa e della famiglia dell’imprenditore. Le quote di una Srl, che rappresentano una parte del capitale sociale, possono essere oggetto di pignoramento in caso di debiti personali dei soci. Tuttavia, ci sono diverse strategie legali e soluzioni innovative per limitare o prevenire il pignoramento di queste quote.

COME PROTEGGERE LE QUOTE DI UNA SRL DAL PIGNORAMENTO?

Proteggere le quote di una Srl (Società a Responsabilità Limitata) dai rischi di pignoramento è cruciale per garantire la stabilità finanziaria e operativa dell’impresa. Scopri in questo articolo le migliori strategie legali e operative per prevenire o limitare il pignoramento delle quote societarie. In Italia, il Codice Civile e il Codice di Procedura Civile regolano il trasferimento delle quote e le procedure esecutive, ma esistono varie soluzioni pratiche per proteggere gli asset societari in caso di debiti personali dei soci.

Il pignoramento delle quote inizia con la notifica di un atto di precetto, che intima al debitore di pagare entro 10 giorni. In caso di mancato pagamento, il creditore può ottenere dal Tribunale un’ordinanza di pignoramento. Una volta trascritto nel Registro delle Imprese, il pignoramento blocca la vendita o il trasferimento delle quote, consentendo al creditore di procedere con la vendita forzata per recuperare il credito.

Una strategia efficace per proteggere le quote consiste nel trasferirle a una Holding, complicando l’azione dei creditori, che devono agire contro la Holding stessa. Questa può essere costituita come Holding Srl o Holding Società Semplice, offrendo una protezione legale più solida, particolarmente utile per soci con patrimoni rilevanti.

Un’altra soluzione è la stipula di Patti Parasociali, contenenti clausole che limitano la cessione delle quote, come la prelazione, che obbliga il socio debitore a offrire le quote agli altri soci prima di cederle a terzi. Tali accordi possono essere personalizzati per garantire un maggiore controllo interno.

La creazione di un Fondo Patrimoniale rappresenta un’ulteriore misura di protezione. Destinando beni specifici ai bisogni familiari, questi non possono essere aggrediti dai creditori personali, a meno che i debiti non siano stati contratti per esigenze della famiglia. Tale misura è regolata dagli articoli 167 e seguenti del Codice Civile.

I soci possono inoltre stabilire un Vincolo di indisponibilità sulle quote, inserendolo nell’Atto Costitutivo o in un accordo separato, vietando il trasferimento delle quote senza il consenso degli altri soci e complicando così eventuali azioni dei creditori.

Anche polizze assicurative sulla vita e Trust rappresentano valide opzioni. In particolare, il Trust consente di trasferire la proprietà delle quote a un Trustee, proteggendole dai creditori. Tale istituto è disciplinato dalla legge n. 364 del 16 ottobre 1989, che recepisce la Convenzione dell’Aia del 1985.

La selezione delle misure più adeguate, come Patti Parasociali o la costituzione di una Holding, consente di salvaguardare gli asset societari. Altre opzioni includono la creazione di Trust, Fondi Patrimoniali e Società Semplici. Queste strategie, unite a una consulenza legale e fiscale mirata, assicurano protezione e conformità alle normative italiane. Esaminiamo di seguito i dettagli di queste strategie.


COSA SIGNIFICA PIGNORARE LE QUOTE DI UNA SRL?

Rendere impignorabili le quote di una Srl implica adottare strategie legali e operative per difenderle dai creditori, in particolare in presenza di debiti personali dei soci. Le quote di una Srl, rappresentando una parte del capitale sociale, possono essere sottoposte a pignoramento se un socio non riesce a onorare i propri debiti. Il pignoramento consente ai creditori di ottenere la vendita forzata delle quote per soddisfare i loro crediti.

Per proteggere efficacemente le quote, è fondamentale conoscere la normativa italiana sul trasferimento delle stesse e sulle procedure di pignoramento. L’articolo 2471 del Codice Civile prevede che le quote di una Srl possano essere trasferite solo mediante atto notarile, da depositare presso il Registro delle Imprese per ottenere efficacia legale. Inoltre, l’articolo 2471-bis stabilisce che il pignoramento deve essere notificato al socio debitore e alla società, e trascritto nel Registro delle Imprese per impedire al socio di disporre delle proprie quote.

Il processo di pignoramento si avvia con la notifica di un atto di precetto al debitore, che ha un termine di 10 giorni per adempiere al pagamento. In caso di mancato pagamento, il creditore può richiedere al Tribunale l’ordinanza di pignoramento. Una volta trascritto, il pignoramento impedisce al socio debitore di vendere o trasferire le sue quote, consentendo al creditore di avviare la procedura di vendita forzata.


COME AVVIENE IL PIGNORAMENTO DELLE QUOTE?

Il pignoramento delle quote di una Srl è un processo legale che consente ai creditori di recuperare i crediti vantati attraverso l’esecuzione forzata delle quote societarie detenute dai soci debitori. Questo processo è disciplinato dal Codice Civile italiano e dal Codice di Procedura Civile e segue una serie di passaggi ben definiti per garantire la tutela dei diritti dei creditori e il rispetto delle norme legali.

Per approfondire il processo di pignoramento delle quote di una Srl, è possibile fare riferimento alla sezione precedente, dove sono descritti i passaggi principali. L’atto di precetto è un avviso legale che intima al debitore di adempiere al pagamento del debito entro un termine stabilito, generalmente 10 giorni. Se il debitore non effettua il pagamento entro questo termine, il creditore può procedere con la richiesta di pignoramento.

Il passo successivo consiste nella notifica dell’atto di pignoramento. Questo atto deve essere notificato sia al socio debitore sia alla società stessa e deve contenere un’ingiunzione a non disporre delle quote pignorate. Secondo l’articolo 2471 del Codice Civile, l’atto di pignoramento deve essere trascritto nel Registro delle Imprese per avere efficacia nei confronti della società e dei terzi. La trascrizione del pignoramento ha l’effetto di bloccare la possibilità per il socio debitore di vendere o trasferire le sue quote fino a quando il pignoramento non è stato risolto.

Una volta trascritto nel Registro delle Imprese, il pignoramento impedisce al socio debitore di disporre delle sue quote. A questo punto, il creditore può richiedere al Tribunale competente di procedere con la vendita forzata delle quote pignorate. La vendita forzata avviene generalmente attraverso un’asta pubblica, in cui le quote vengono vendute al miglior offerente. I proventi della vendita vengono poi utilizzati per soddisfare il credito vantato dal creditore.

Durante questo processo, il debitore ha il diritto di presentare opposizione al pignoramento. Secondo l’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, il debitore può contestare il pignoramento se ritiene che vi siano irregolarità nella procedura o che il pignoramento non sia legittimo. L’opposizione deve essere presentata al giudice dell’esecuzione, che esaminerà le ragioni del debitore e deciderà se sospendere o annullare il pignoramento.

Il debitore può anche richiedere la sospensione dell’esecuzione se dimostra che l’esecuzione immediata causerebbe danni irreparabili. La sospensione può essere concessa dal giudice dell’esecuzione in base all’articolo 624 del Codice di Procedura Civile. Questa sospensione è temporanea e viene concessa solo in circostanze eccezionali.

Le quote societarie pignorate vengono vendute secondo le modalità previste dagli articoli 530 e seguenti del Codice di Procedura Civile, che regolano la vendita dei beni mobili e immobili pignorati. Prima di procedere alla vendita, però, è necessario considerare attentamente le implicazioni fiscali derivanti dal trasferimento delle quote, poiché i proventi della vendita possono essere soggetti a imposte e altre tasse. La vendita avviene attraverso un’asta pubblica organizzata dal Tribunale e i proventi della vendita vengono utilizzati per saldare il debito del socio.

Le implicazioni fiscali del pignoramento delle quote societarie devono essere attentamente considerate. Questi aspetti rivestono un ruolo cruciale nel determinare l’effettiva convenienza delle strategie di protezione adottate dai soci e nell’evitare conseguenze economiche indesiderate. Una valutazione fiscale preventiva consente di ottimizzare la gestione degli asset societari e di ridurre al minimo i rischi legati alla tassazione. I proventi della vendita delle quote possono essere soggetti a imposte e le somme versate per saldare i debiti possono essere dedotte come perdite nella dichiarazione dei redditi del socio debitore.

In sintesi, il pignoramento delle quote di una Srl presenta notevoli complessità legali e fiscali. La corretta applicazione di strumenti come Holding, Patti Parasociali, Trust o Fondi Patrimoniali permette di prevenire o ridurre l’impatto delle azioni esecutive dei creditori. Tuttavia, l’efficacia di tali strategie dipende da una pianificazione dettagliata e dalla consulenza di esperti legali e fiscali, che possono supportare i soci nella scelta delle soluzioni più idonee per garantire la salvaguardia del patrimonio societario.


COME RENDERE IMPIGNORABILI LE QUOTE DI UNA SRL?

Per proteggere le quote di una Srl (Società a Responsabilità Limitata) da eventuali pignoramenti, i soci possono adottare svariate misure legali e operative. Tali misure mirano a limitare o impedire il pignoramento delle quote societarie da parte dei creditori in caso di debiti personali dei soci. Ecco una panoramica delle principali strategie per proteggere le proprie quote.

Una delle soluzioni più efficaci è l’istituzione di una Holding. Trasferire le quote della Srl a una Holding rende più complesso il pignoramento, poiché i creditori devono agire nei confronti della Holding stessa. La Holding, che può essere una Holding Srl o una Holding Società Semplice, detiene le quote della società operativa, separando la proprietà delle quote dalla gestione quotidiana. Questo crea una barriera legale che rende più difficile l’accesso alle quote societarie da parte dei creditori.

Un’altra misura di protezione è la stipula di Patti Parasociali, accordi tra i soci che regolano la cessione delle quote e possono includere clausole per limitare il pignoramento. Ad esempio, una clausola di prelazione obbliga il socio debitore a offrire le sue quote agli altri soci prima di cederle a terzi, mantenendo così le quote all’interno del gruppo dei soci esistenti e ostacolando i creditori esterni.

La creazione di un Fondo Patrimoniale rappresenta un’altra valida strategia. I beni in un fondo patrimoniale sono destinati ai bisogni della famiglia e non possono essere aggrediti dai creditori per debiti estranei a tali bisogni. Questo strumento, disciplinato dagli articoli 167 e seguenti del Codice Civile, consente ai soci di proteggere i loro beni personali, incluse le quote della Srl, rendendole impignorabili per debiti non legati ai bisogni familiari.

È possibile anche imporre un vincolo di indisponibilità sulle quote, stabilendo che non possono essere trasferite senza il consenso degli altri soci. Questo vincolo, che può essere incluso nell’atto costitutivo o in un accordo separato, impedisce che le quote vengano vendute o trasferite senza l’approvazione unanime dei soci, complicando ulteriormente eventuali pignoramenti.

L’uso di polizze assicurative sulla vita o Trust può fornire ulteriori protezioni. I Trust, in particolare, permettono di trasferire la proprietà delle quote a un trustee, mettendole al riparo dai creditori dei soci. La legge n. 364 del 16 ottobre 1989 regola l’uso dei trust in Italia. Trasferendo le quote a un Trust, i soci possono assicurare che le quote siano gestite da un trustee indipendente, proteggendole da azioni di pignoramento.

Le implicazioni fiscali delle misure di protezione delle quote devono essere attentamente considerate. Costituire una Holding comporta il pagamento di imposte di registro e altre tasse legate al trasferimento delle quote. Anche la creazione di un Fondo Patrimoniale o l’uso di Trust possono avere significative implicazioni fiscali, come l’imposta sulle successioni e donazioni.

Avvalersi della consulenza di un esperto in diritto societario è fondamentale per implementare queste strategie di protezione. Un consulente esperto può assistere i soci nella scelta delle misure più appropriate, redigere Patti Parasociali, costituire olding, Società Semplice, Trust o Fondi Patrimoniali e fornire consulenza per garantire la conformità alle leggi italiane, proteggendo efficacemente le quote societarie dai creditori.


VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE MISURE DI PROTEZIONE DELLE QUOTE

Rendere impignorabili le quote di una Srl (Società a Responsabilità Limitata) attraverso diverse misure di protezione offre sia benefici che limitazioni. È cruciale per i soci che desiderano proteggere i loro interessi e il patrimonio della società comprendere questi aspetti. Analizziamo ora i principali vantaggi e svantaggi delle varie misure di protezione delle quote societarie.

Un vantaggio importante della costituzione di una Holding è la separazione della proprietà delle quote dalla gestione operativa della Srl. Trasferendo le quote a una holding, si crea una barriera protettiva che ostacola l’accesso diretto dei creditori alle quote stesse. Ciò può rafforzare la sicurezza patrimoniale dei soci e salvaguardare la continuità operativa della società. Tra gli svantaggi, tuttavia, vi sono i costi di costituzione e mantenimento della Holding, oltre alle conseguenze fiscali derivanti dal trasferimento delle quote, come le imposte di registro e altre tasse.

Patti parasociali sono un altro strumento efficace per la protezione delle quote societarie. Un vantaggio rilevante di questi accordi è la facoltà di includere clausole di prelazione, che obbligano un socio debitore a offrire le sue quote agli altri soci prima di cederle a terzi. Questo assicura che le quote rimangano tra i soci esistenti, migliorando stabilità e controllo interno. Uno svantaggio è che i patti parasociali richiedono una negoziazione e redazione accurata, spesso con l’assistenza legale, il che comporta costi aggiuntivi. Inoltre, una gestione inappropriata può causare conflitti tra i soci.

La costituzione di un Fondo Patrimoniale è un’altra valida strategia per proteggere i beni destinati ai bisogni familiari dai creditori. I beni inseriti nel fondo, inclusi quelli rappresentativi delle quote della Srl, sono protetti da debiti non contratti per questi bisogni. Ciò offre una significativa protezione del patrimonio personale dei soci. Tuttavia, uno svantaggio è che il fondo patrimoniale deve essere costituito con atto pubblico e annotato nei registri dello stato civile, il che comporta costi legali e notarili. La gestione del fondo richiede inoltre pianificazione e può risultare complessa.

L’utilizzo di Trust per trasferire la proprietà delle quote a un trustee è un’altra soluzione efficace. Un vantaggio principale è che il trust separa la proprietà delle quote dai soci, proteggendole dai creditori personali. I trust, regolati dalla legge n. 364 del 16 ottobre 1989, offrono un elevato livello di protezione. Tuttavia, la costituzione e gestione di un trust richiedono una comprensione approfondita delle normative internazionali e possono comportare spese significative. Inoltre, l’utilizzo di trust può essere complesso e richiede la consulenza di esperti legali e fiscali per garantire la piena conformità normativa e il massimo beneficio in termini di protezione patrimoniale.


QUALI SONO LE IMPLICAZIONI FISCALI DELLE MISURE DI PROTEZIONE DELLE QUOTE?

Le misure di protezione delle quote di una Srl (Società a Responsabilità Limitata) comportano diverse implicazioni fiscali che devono essere attentamente valutate per garantire la conformità alle normative vigenti e per ottimizzare la gestione patrimoniale dei soci. Queste implicazioni derivano dalla natura e dalle modalità di implementazione delle misure di protezione e possono influire in modo significativo sul carico fiscale complessivo dei soci e della società.

Una delle misure più comuni è la costituzione di una Holding. Trasferire le quote della Srl a una Holding può comportare il pagamento di imposte di registro, imposte di bollo e altre tasse legate al trasferimento delle quote. Le imposte di registro in Italia possono variare a seconda del valore delle quote trasferite e della struttura della Holding. Inoltre, i profitti generati dalla holding possono essere soggetti a tassazione sia a livello della holding stessa che a livello dei soci quando vengono distribuiti come dividendi. La doppia tassazione dei dividendi è una delle principali implicazioni fiscali da considerare, anche se è possibile mitigare questo effetto attraverso la pianificazione fiscale.

La stipula di Patti Parasociali, che regolano la cessione delle quote e includono clausole di prelazione, può avere un impatto fiscale meno immediato rispetto ad altre misure, ma richiede comunque attenzione. Gli accordi parasociali possono influire sulla valutazione delle quote e quindi sulle imposte eventualmente dovute in caso di trasferimento delle stesse. Sebbene non vi siano costi fiscali diretti associati alla redazione di tali patti, i costi legali e notarili per la loro formalizzazione devono essere presi in considerazione.

La costituzione di un Fondo Patrimoniale può comportare significative implicazioni fiscali. I beni conferiti nel fondo patrimoniale, compresi quelli rappresentativi delle quote della Srl, sono destinati esclusivamente al soddisfacimento dei bisogni della famiglia e non possono essere aggrediti dai creditori per debiti non contratti per tali bisogni. Tuttavia, il conferimento di beni in un fondo patrimoniale può essere soggetto all’imposta sulle donazioni e successioni, la cui aliquota varia in base al grado di parentela tra il conferente e i beneficiari e al valore dei beni conferiti. Inoltre, le plusvalenze realizzate in caso di eventuale vendita dei beni del fondo sono soggette a tassazione, pertanto è fondamentale valutare attentamente le implicazioni fiscali a lungo termine.

L’utilizzo di Trust per proteggere le quote societarie comporta anch’esso importanti implicazioni fiscali. La legge n. 364 del 16 ottobre 1989, che ratifica la Convenzione dell’Aia del 1985, regola l’uso dei trust in Italia. La costituzione di un trust può essere soggetta all’imposta sulle donazioni e successioni, e i beni conferiti nel trust possono essere soggetti a tassazione in caso di vendita. Inoltre, i Trust sono soggetti a una tassazione annuale sui redditi generati dai beni in essi conferiti, e i beneficiari del trust possono essere soggetti a imposte sui redditi quando ricevono distribuzioni dal trust. La complessità delle normative fiscali sui trust richiede una consulenza legale e fiscale specializzata per garantire la conformità e ottimizzare la pianificazione fiscale.

L’istituzione di un vincolo di indisponibilità sulle quote, che impedisce il trasferimento delle quote senza il consenso degli altri soci, può non avere implicazioni fiscali immediate, ma richiede comunque attenzione. La formalizzazione di tali vincoli richiede l’aggiornamento degli atti societari e può comportare costi legali. Inoltre, qualsiasi trasferimento delle quote soggetto a vincolo di indisponibilità deve essere valutato attentamente per garantire che le implicazioni fiscali siano gestite correttamente.


CONCLUSIONI

Orientarsi nel complesso panorama delle normative italiane sulla protezione delle quote di una Srl e la gestione dei debiti richiede non solo una conoscenza approfondita delle leggi, ma anche una strategia pianificata. In tale contesto, il supporto di un consulente specializzato diventa fondamentale. Un professionista esperto assicura che ogni azione intrapresa sia conforme alla normativa e ottimizzata per tutelare gli interessi di società e soci.

Le misure di protezione delle quote societarie, come la creazione di holding, la stipulazione di patti parasociali, la costituzione di fondi patrimoniali e l’uso di trust, implicano diverse complessità legali e fiscali. Senza una guida esperta, i soci rischiano errori che possono compromettere la tutela delle quote o esporli a nuovi rischi legali e finanziari.

Leggi anche: “Intervista a Matteo Rinaldi: Creare una holding di famiglia: tutti i consigli per farlo al meglio” – la Repubblica

Ad esempio, creare una Holding significa trasferire le quote della Srl a una nuova entità, con potenziali complicazioni fiscali che richiedono pianificazione per evitare doppia tassazione o controlli dell’Agenzia delle Entrate. Un consulente esperto, collaborando con notai, fiscalisti e avvocati, può strutturare la holding per ridurre l’impatto fiscale e proteggere il patrimonio. Anche la stesura di patti parasociali richiede competenze specifiche per garantire che clausole di prelazione e restrizioni siano valide e proteggano le quote da eventuali pignoramenti.

Costituire un Fondo Patrimoniale è una soluzione efficace per tutelare i beni, purché siano correttamente individuati e destinati alla famiglia. Un avvocato garantisce che l’atto costitutivo sia conforme alla normativa e fornisce assistenza continua per evitare contestazioni da parte dei creditori.

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Anche l’utilizzo di Trust richiede consulenza legale qualificata. I trust, regolati da normative internazionali e italiane, possono perdere i loro benefici se costituiti o gestiti in modo errato. Un professionista esperto in trust assicura che questi siano creati e gestiti correttamente, massimizzando i potenziali vantaggi fiscali.

Le implicazioni fiscali delle strategie di protezione delle quote sono cruciali. La costituzione di holding, l’uso di fondi patrimoniali e trust può comportare imposte di registro, donazioni e successioni. Un consulente specializzato collabora con fiscalisti per valutare le implicazioni e ottimizzare i benefici fiscali, garantendo piena conformità normativa.


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